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Pesce e memoria: mangiare pesce fa bene alla memoria?

Non so se anche per te è stato lo stesso, ma quando io andavo all’università, ed entravo in crisi per l’enorme quantità di nozioni da imparare quasi a memoria, i miei genitori non facevano altro che ripetermi che avrei dovuto mangiare più pesce. Le esatte parole che mi dicevano erano: “se vuoi imparare meglio le cose, dovresti mangiare più pesce. Il pesce contiene fosforo e il fosforo fa bene alla memoria. Ma sarà davvero così buono e performante il rapporto esistente tra pesce e memoria? E soprattutto “mangiare pesce fa davvero bene alla memoria o si tratta solo dell’ennesima vecchia credenza popolare che non ha ancora trovato riscontro nella scienza?

In quest’articolo vedremo insieme il rapporto che esiste tra il consumo di pesce e la memoria e perché mangiare pesce può davvero migliorare e sostenere le funzioni cognitive.  Quindi già ti anticipo che la scienza ha confermato i benefici del consumo di pesce sulle capacità cerebrali e ti anticipo anche che non è solo per il fosforo.

mangiare pesce fa bene alla memoria

…Psss… prima di continuare però voglio condividere con te una cosa. Voglio svelarti tutti i segreti per avere in men che non si dica una memoria di ferro. La memoria è un meccanismo molto complesso e molto affascinante. Spiegare tutto il suo funzionamento in questo articolo sarebbe stata davvero un’impresa impossibile. Ti consigliamo di scaricare questo e-book di approfondimento completamente gratuito:

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Perché mangiare pesce fa bene alla memoria: oltre al fosforo gli Omega3

Proviamo a inquadrare l’argomento pesce e memoria da una visuale un po’ più ampia. Hai mai pensato a quanto l’alimentazione, o meglio la corretta alimentazione, sia importante per il nostro benessere e per la nostra salute? Ogni volta che ci sediamo a tavola consumiamo i pasti in maniera quasi automatica e facciamo la stessa cosa anche quando dobbiamo cucinarli. In realtà dietro ogni alimento c’è molto di più di una manciata di calorie utili per riempierci lo stomaco e fornirci l’energia necessaria per affrontare la giornata.

Ad esempio, la frutta e la verdura sono ricche di vitamine e sali minerali, utilizzati dall’organismo per svolgere gran parte delle sue funzioni, nella carne abbiamo il ferro, le proteine e i grassi, mentre nel pesce abbiamo sempre una buona percentuale di proteine, il famoso fosforo e i preziosissimi Omega3.

Ed è proprio sugli Omega3 e il loro consumo che concentreremo la nostra attenzione, perché sono loro a giocare un ruolo fondamentale nel sostegno delle capacità cognitive, mnemoniche e nel prevenire il declino cognitivo tipico del passare dell’età.

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Inutile negare che man mano che si va in là con gli anni diventa più difficile ricordare le cose, è normale, fa parte del naturale processo di invecchiamento e bisogna accettarlo. Come detto più volte nei nostri articoli, anche se non possiamo fermare lo scorrere del tempo, possiamo rallentare e prevenire gran parte dei suoi effetti negativi, primo fra tutti il declino cognitivo.

Gli Omega3 ci aiutano proprio in questo e secondo quanto evidenziato da numerosi studi clinici1, 2 un loro consumo adeguato può contribuire a rallentare e prevenire il declino cognitivo, favorisce alcune funzioni cerebrali, tra cui la capacità di concentrazione e last but not least sostiene anche la memoria. Questo sia nelle persone giovani che in quelle più in là con gli anni.

Purtroppo c’è da dire che il consumo di pesce nelle popolazioni occidentali è molto basso e si aggira in media intorno a una, massimo due porzioni a settimana. Una quantità davvero molto bassa se si considera che quella ottimale consigliata dagli studi clinici per ottenere degli effetti sulle capacità cerebrali è di circa il doppio.

Non mangiare abbastanza pesce significa non ottenere una quantità sufficiente di Omega3 e ciò nel lungo periodo potrebbe significare andare incontro a qualche disturbo, in particolare di origine infiammatoria. Inserire nella propria alimentazione un apporto adeguato di Omega3 significa assicurare al proprio organismo uno stato di maggior benessere per tutta la sua vita.

Perché gli Omega3 del pesce fanno bene alla memoria

Ok, fin qui abbiamo visto che mangiare pesce fa bene alla memoria perché il pesce contiene gli Omega3. Direi che arrivati a questo punto non ci resta che portare le nostre conoscenze a un livello superiore e vedere perché gli Omega3 fanno bene alla memoria e alle capacità cognitive in genere.

Gli Omega3 sono un particolare tipo di grassi polinsaturi chiamati anche essenziali. Vengono chiamati così perché l’organismo non è in grado di produrli da solo e per questo motivo è necessario introdurli ogni giorno con l’alimentazione o con l’integrazione specifica.

Gli Omega3 sono diversi dagli altri grassi, perché oltre che essenziali sono anche “buoni”, perché promuovono il benessere di tutto l’organismo e in particolare proteggono quello del cuore3, della pelle, della circolazione e quello cerebrale.

pesce e memoria

Questo perché gli Omega3 hanno una forte azione antinfiammatoria, azione che li rende uno strumento efficace nel contrastare l’invecchiamento cellulare.

Gli Omega3, che forse conoscerai meglio con il nome di olio di pesce, contengono due tipi principali di grassi polinsaturi, che sono l’EPA e il DHA.

EPA e DHA, di cui abbiamo parlato in maniera approfondita in questo articolo, fanno parte della struttura della membrana cellulare di tutte le cellule del nostro organismo, comprese quelle cerebrali e partecipano al mantenimento della normale funzionalità cerebrale durante tutto il corso della vita. Questo già e dal nostro concepimento, ecco perché se ne raccomanda l’assunzione anche alle donne in gravidanza.

Pensa che secondo alcuni studi clinici quando gli animali vengono alimentati con una dieta povera di Omega3, la quantità di DHA presente nel loro cervello diminuisce e ciò provoca un calo nelle loro capacità cognitive e in particolare nella memoria4.  La stessa cosa sembra accadere anche nelle persone anziane con livelli di DHA inferiori a quelli considerati nella norma5. Bassi livelli di DHA espongono a un invecchiamento cerebrale precoce.

Le fonti naturali principali di Omega3

Come anticipato la fonte di elezione di Omega3 è senz’altro il pesce. Oltre a questo possiamo aggiungere che l’organismo umano riesce a sintetizzare gli EPA e DHA a partire da un altro acido grasso polinsaturo chiamato acido alfa-linolenico o ALA presente in fonti alimentari quali: semi di lino, di chia e di soia.

Tuttavia, c’è da dire che l’organismo riesce a convertire l’acido alfa linolenico in EPA e DHA solo in percentuali molto basse6.

Per questo motivo è preferibile assumere Omega3 o con il pesce o con l’Olio di Krill, che rappresenta la fonte più ricca e biodisponibile di acidi grassi EPA e DHA.

Infatti l’olio di Krill presenta EPA e DHA in forma di fosfolipidi invece che in forma di trigliceridi, come negli oli di pesce. Ciò fa una grande differenza, in quanto si è verificato che gli Omega3 Fosfolipidi sono molto maggiormente assimilati dall’organismo rispetto a quelli in forma di trigliceridi, fino a 3-4 volte di più7. Grazie a ciò l’olio di Krill risulta più efficace di quello di pesce, anche se consumato in quantità minore.

L’olio di Krill rappresenta l’opzione migliore per tutte le persone che vogliono stare attente al proprio benessere e non riescono a consumare una quantità sufficiente di pesce a settimana.

Spero che l’articolo ti sia stato di aiuto e che ti abbia fornito tutte le risposte che stavi cercando sul consumo di pesce e la memoria. Se dopo aver letto l’articolo e il nostro e-book avessi ancora qualche dubbio o curiosità sull’argomento non esitare a contattarmi scrivendomi nei commenti.

eBook cos e la memoria e come matenerla brillante

Ultimo aggiornamento il: 05/04/2023

Scritto da:

Dott.ssa Cristina Bernagozzi
Naturopata

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 05/04/2023

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Facciamo due chiacchere?

  • Avatar

    Gianni

    |

    Lo trovato molto interessante e pratico, grazie mille per queste indicazioni, lo molto apprezzato e buona giornata e buon lavoro a tutto lo Staff !!!!

    Rispondi a Gianni

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NOTE E BIBLIOGRAFIA

1 Fotuhi, M., Mohassel, P. & Yaffe, K. Fish consumption, long-chain omega-3 fatty acids and risk of cognitive decline or Alzheimer disease: a complex association. Nat Rev Neurol 5, 140–152 (2009). https://doi.org/10.1038/ncpneuro1044

2 Baleztena J, Ruiz-Canela M, Sayon-Orea C, et al. Association between cognitive function and supplementation with omega-3 PUFAs and other nutrients in ≥ 75 years old patients: A randomized multicenter study. PLoS One. 2018;13(3):e0193568. Published 2018 Mar 26. doi:10.1371/journal.pone.0193568

3 Swanson D, Block R, Mousa SA. Omega-3 fatty acids EPA and DHA: health benefits throughout life. Adv Nutr. 2012;3(1):1-7. doi:10.3945/an.111.000893

4 Healthline.com – How Do Omega-3s Affect the Brain?

5 Tan ZS, Harris WS, Beiser AS, et al. Red blood cell ω-3 fatty acid levels and markers of accelerated brain aging. Neurology. 2012;78(9):658-664. doi:10.1212/WNL.0b013e318249f6a9

6 Gerster H. Can adults adequately convert alpha-linolenic acid (18:3n-3) to eicosapentaenoic acid (20:5n-3) and docosahexaenoic acid (22:6n-3)?. Int J Vitam Nutr Res. 1998;68(3):159-173.

7 Ulven SM, Kirkhus B, Lamglait A, et al. Metabolic effects of krill oil are essentially similar to those of fish oil but at lower dose of EPA and DHA, in healthy volunteers. Lipids. 2011;46(1):37-46. doi:10.1007/s11745-010-3490-4