Il caffè è una delle bevande più amate al mondo. In particolar modo dagli italiani che ne consumano circa una tazzina e mezza al giorno. In effetti per chi lo ama, il caffè rappresenta una bevanda irrinunciabile. Una vera e propria pozione magica che con il suo sapore amaro rende più dolce l’inizio di ogni giornata. Non a caso anche il grande Eduardo De Filippo parlando del caffè disse:” Quando io morirò, tu portami il caffè, e vedrai che io resuscito come Lazzaro”. Eppure c’è chi, a torto o ragione (questo lo vedremo poi), ha rinunciato alla gioia del caffè perché preoccupato dei propri livelli di colesterolo. In quest’articolo vedremo il vero rapporto che esiste tra caffè e colesterolo.
Capirai se davvero chi ha i valori più alti della norma fa bene a limitarne il consumo. Se vuoi sapere quali sono i valori di colesterolo totale e di colesterolo LDL e saperne di più sul mondo del colesterolo scarica la guida gratuita sul colesterolo. Per averla ti basterà cliccare il pulsante arancione qui sotto.
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L’incidenza del caffè sul rischio cardiovascolare: lo studio GISSI
Stando a quanto riporta uno studio scientifico nessun problema tra caffè e colesterolo, chi lo amava e vi ha rinunciato può reintrodurlo nella dieta. A dirimere i dubbi sul consumo di caffè e il rischio cardiovascolare è stato lo studio GISSI (Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell’Infarto miocardico).
Secondo il quale il consumo moderato di caffè non aumenta il rischio cardiovascolare. Questo grazie alla grande percentuale di antiossidanti contenuta al suo interno, ossia di quelle molecole capaci prevenire i danni causati dai radicali liberi e che proteggono il nostro organismo dallo stress ossidativo.
Altri studi condotti in Olanda e in Finlandia hanno addirittura dimostrato che il caffè, grazie al suo alto contenuto in acidi clorogenici, riesce ad avere un’azione preventiva anche nei confronti di alcune malattie come il diabete di tipo 2 e il Morbo di Parkinson. Ricerche che sono state riportate anche dalla Nutrition Foundation of Italy1, in cui ha deciso di fare un po’ di luce sulla questione del caffè e dei suoi impatti sulla salute.
Il vero pericolo per il colesterolo: il caffè bollito
Ma se bere due tazzine di caffè al giorno è un piacere che viene concesso a tutti, anche dalla medicina, da dove viene la credenza che quando si hanno i valori di colesterolo alti sarebbe bene evitare di berlo? Per scoprire la risposta dobbiamo volare fino in Norvegia. È da lì che viene la teoria che il caffè che non va d’accordo con il colesterolo: il caffè bollito.
Anzitutto tranquilli perché nessun amante dell’espresso o della moka avrebbe il coraggio di bere questo tipo di caffè. Un tipo di preparazione che viene fatta nei paesi nordici e in Turchia che si ottiene facendo bollire una manciata di chicchi di caffè, tagliati in maniera approssimativa, per circa 10 minuti.
Preparato così nel caffè aumenta il contenuto di due sostanze il cafeolo e il cafestolo che possono incidere negativamente sui livelli di colesterolo. Due composti che per fortuna non ritroviamo, almeno in quantità così elevate nel caffè filtrato, come sono l’espresso o (per gli amanti del genere) il caffè americano.
Caffè sì, ma attenzione alla caffeina
Oltre a una buona quantità di polifenoli nel caffè è presente anche un’altra sostanza che se presa in dosi eccessivi può risultare non proprio salutare per l’organismo. La caffeina. Quindi a prescindere dal fatto che tu abbia o meno i valori di colesterolo alterati è meglio non eccedere e non bere mai più di due tazzine al giorno di caffè. Almeno se non vuoi incorrere in effetti collaterali come:
- Mal di testa
- Bruciore di stomaco
- Tachicardia
- Agitazione
- Sbalzi pressori
Cosa evitare nel caffè se si soffre di colesterolo alto
Una cosa a cui invece è bene fare attenzione in caso di colesterolo alto è il modo in cui si consuma. Mi spiego subito meglio. I livelli di colesterolo nel sangue vengono influenzati dal consumo di due alimenti principali:
- I grassi saturi
- Gli zuccheri semplici
Quindi se ami prendere il caffè macchiato o zuccherato, fallo cercando di usare del latte scremato o del dolcificante naturale, come la stevia o il miele. Il latte intero e lo zucchero raffinato potrebbero contribuire, quando consumati in eccesso, ad alzare il rischio cardiovascolare.
Spero con quest’articolo di aver chiarito qualche dubbio sul consumo di caffè e sul suo rapporto con il colesterolo. Quindi, sicura del fatto che da oggi ne farai un consumo moderato, ti lascio correre da quella moka fumante che sento sbuffare sui fornelli della tua cucina:
“Ah! Come è dolce il sapore del caffè! Più dolce di mille baci, più dolce di un vino moscato”.
“La Cantata del caffè” di J.S.Bach
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