Hai fatto un prelievo di sangue e i valori del colesterolo erano alti? Il colesterolo LDL era superiore alla norma e ti stai chiedendo se può dipendere dal fumo? La tua intuizione è più che corretta. Fumo e colesterolo sono collegati. In quest’articolo vedremo insieme il rapporto che esiste tra fumo e colesterolo e ti daremo più di un valido motivo per trovare il coraggio di dire addio alle sigarette.
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Smettere di fumare non è facile, lo so. Per farlo serve una motivazione forte. Dato che anche noi come te teniamo al tuo benessere cardiovascolare, abbiamo deciso di fornirtene più di una.
Non preoccuparti, non ci limiteremo a dirti che il fumo fa male, sarebbe riduttivo.
Ti spiegheremo invece per filo e per segno perché il fumo incide sui livelli di colesterolo cattivo e, per incoraggiarti a smettere, ti racconteremo di come un terzo dei partecipanti di uno studio scientifico, accaniti fumatori, siano riusciti dopo un anno ad aumentare i livelli di colesterolo buono, semplicemente smettendo di fumare, diminuendo così anche il rischio di malattie cardiovascolari.
Direi che di carne sul fuoco fin qui ne abbiamo messa parecchia, è giunto il momento di cominciare a vedere più da vicino il difficile rapporto che lega fumo e colesterolo.
Fumo e colesterolo: l’acroleina modifica il metabolismo del colesterolo
Prima di tutto partiamo da un presupposto fondamentale. Il colesterolo è un componente essenziale per l’organismo. Svolge numerose funzioni e a partire dalla sua molecola vengono sintetizzati gli ormoni steroidei come il progesterone, il testosterone, il cortisone e tanti altri.
Il problema nasce quando i livelli di colesterolo nel sangue superano i valori considerati nella norma.
Essendo un grasso, il colesterolo non si scioglie nell’acqua, né tantomeno nel sangue, dove viene trasportato a bordo di particolari molecole chiamate lipoproteine.
Le lipoproteine si dividono in due gruppi:
- Lipoproteine a bassa densità o LDL: che trasportano il colesterolo dal fegato verso i tessuti
- Lipoproteine ad alta intensità o HDL: che al contrario trasportano il colesterolo dai tessuti verso il fegato, dove verrà smaltito o riciclato1
Secondo gli studi2 scientifici alti valori di colesterolo LDL espongono le persone a un maggior rischio cardiovascolare, a prescindere dai valori del colesterolo totale.
Questo accade perché quando la concentrazione delle lipoproteine LDL è alta, il rischio è che potrebbero depositarsi lungo le pareti delle arterie e formare una placca aterosclerotica, che con il tempo potrebbe aumentare il suo volume e ostacolare il normale flusso sanguigno.
E indovina un po’ il fumo cosa fa? Il fumo aumenta la concentrazione del colesterolo LDL e diminuisce quella del colesterolo HDL3–4, aumentando così anche il rischio cardiovascolare.
A modificare il metabolismo del colesterolo è l’acroleina, una sostanza prodotta dal processo di combustione del tabacco.
I 5 effetti negativi del fumo sul rischio cardiovascolare
Il fumo, tra i fattori di rischio cardiovascolare, è uno dei più conosciuti.
Le sostanze nocive contenute nel tabacco non solo influenzano negativamente i livelli di colesterolo nel sangue, modificando la proporzione tra colesterolo buono e colesterolo cattivo, ma incidono in maniera negativa anche sul rischio vascolare. Ossia la possibilità di una persona di incorrere nel corso ella vita in eventi pericolosi per la salute del suo cuore.
Vediamoli più da vicino uno per uno.
Il fumo infatti riduce la quantità di ossigeno nel sangue
Ogni volta che accendi una sigaretta, viene prodotta dal tabacco una sostanza chiamata monossido di carbonio, altamente tossica. Si tratta della stessa sostanza che proviene dai tubi di scarico delle macchine per intenderci.
Quando fumi il monossido di carbonio, prodotto dalla combustione del tabacco, viene assorbito dal sangue attraverso i polmoni e si lega all’emoglobina nei globuli rossi, sostituendosi all’ossigeno.
Di conseguenza si riduce la quantità di ossigeno che i globuli rossi riescono a trasportare attraverso il sangue ai tessuti. La minor ossigenazione dei tessuti comporta a sua volta la comparsa di sintomi come mancanza di respiro e un peggioramento del funzionamento dei muscoli, compreso il muscolo cardiaco.
Il fumo fa male alle arterie perché danneggia le loro pareti
Uno studio5 condotto dal McGill University Health Centre nel Canada e riportato anche dal Corriere della Sera, parla chiaro.
Anche una sola sigaretta al giorno costituisce una minaccia per l’elasticità delle arterie, riducendola di un buon 25% anche nelle persone più giovani e nei fumatori occasionali.
Il fumo inoltre restringe la cavità delle arterie, rendendo più difficoltoso il flusso sanguigno e favorendo la formazione di placche aterosclerotiche.
Il fumo causa l’infiammazione dei vasi sanguigni
Il fumo causa l’infiammazione della parete interna dei vasi sanguigni favorendo la destabilizzazione delle placche aterosclerotiche e la formazione di coaguli.
Il fumo influisce sulla coagulazione del sangue
Il fumo favorisce l’aggregazione piastrinica e aumenta i livelli di fibrinogeno nel sangue, facilitando la formazione di coaguli e trombi nelle arterie.
Tutti questi meccanismi agiscono anche quando il consumo di tabacco è molto basso, quindi chi fuma poche sigarette al giorno corre gli stessi rischi di chi fuma interi pacchetti.
L’unica soluzione per evitare il rischio di malattie cardiovascolari è quindi quella di smettere di fumare.
Sui livelli di colesterolo, come abbiamo visto prima, il fumo agisce direttamente diminuendo i livelli di colesterolo HDL e alzando quelli del colesterolo LDL, il colesterolo cattivo, aumentando così il rischio cardiovascolare.
Smettere di fumare abbassa davvero il colesterolo?
Ok arrivati a questo punto credo tu abbia molto più chiaro il legame che esiste tra fumo e colesterolo.
Quello che forse ora ti serve è sapere se smettere di fumare ha davvero delle conseguenze (positive) sui livelli di colesterolo.
Ebbene sì. Smettere di fumare abbassa il colesterolo e a dimostrarlo è uno studio condotto su 1.504 fumatori, sia uomini che donne, con un’età media di 45 anni. Lo studio è durato un anno e ha valutato gli effetti della sospensione del fumo sul profilo lipidico dei partecipanti. Dopo un anno le persone che avevano smesso di fumare avevano migliorato la concentrazione di colesterolo HDL, riducendo così anche il rischio cardiovascolare.
Direi un risultato più che apprezzabile, che potrebbe essere migliorato aggiungendo un po’ di sano esercizio fisico e un’alimentazione sana ed equilibrata.
Quanto dev’essere il colesterolo HDL
Come avrai capito leggendo l’articolo un buon livello di colesterolo HDL nel sangue diminuisce il rischio cardiovascolare, ma quali sono i valori ottimali del colesterolo HDL?
È presto detto. Il valore del colesterolo HDL è considerato ottimale quando è superiore a 60mg/dl.
Se dalle analisi è risultato che il suo valore è inferiore alla norma, potresti provare ad alzarlo cambiando un po’ il tuo stile di vita, smettendo di fumare e mangiando cibi ricchi di omega3, come il pesce azzurro.
Esistono poi numerosi rimedi naturali utili per normalizzare i livelli di colesterolo nel sangue, come il Riso rosso fermentato, l’Aglio stagionato la Berberina e la Silimarina, presenti anche nella formulazione di Liposan Forte Nuova Formula Salugea; il primo contiene le monacoline, sostanze conosciuta anche come “statine naturale”, proprio perché nei confronti del colesterolo agiscono con un’efficacia paragonabile alle statine di sintesi, ma senza avere i loro stessi effetti collaterali.
Spero di averti tolto tutti i dubbi sul rapporto che esiste tra fumo e colesterolo e di averti dato più di qualche motivo per smettere.
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