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Chi ha il colesterolo alto può mangiare il burro?

Pane burro e marmellata, spaghetti cacio e pepe, besciamella fatta in casa…Che cosa hanno in comune questi piatti? Sono tutti buonissimi e realizzati con il burro! Ma chi ha il colesterolo alto può mangiare il burro? O farebbe bene a toglierlo dalla propria alimentazione? In quest’articolo vedremo insieme il rapporto che lega burro e colesterolo e quanto burro è possibile mangiare si ha il colesterolo alto.

Psssss dico a te! Se hai scoperto di avere il colesterolo alto e stai pensando di rivedere il tuo stile di vita e le tue abitudini alimentari (ottimo!) ti consiglio – prima di leggere l’articolo – di scaricare la nostro e-book gratuito sul colesterolo. Una piccola guida ricchissima di consigli da mettere subito in pratica per mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue. Puoi avere subito l’e-book cliccando il tasto arancione qui sotto:

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Ok, ora che hai scaricato la nostra guida sul colesterolo possiamo concentrarci sul difficile rapporto che lega burro e colesterolo.

Colesterolo e Burro

Perché il rapporto tra burro e colesterolo è considerato difficile

Il rapporto tra burro e colesterolo non è mai stato un rapporto facile. Di fronte alla loro unione l’opinione comune – e anche quella scientifica – si è sempre divisa a metà. Da una parte i fervidi sostenitori del loro rapporto.  Dall’altra i fautori della loro separazione. A chi la ragione?  E perché il burro viene da sempre etichettato come uno degli alimenti più dannosi in caso di colesterolo alto? Facciamo un po’ di chiarezza.

Che il burro sia uno dei tanti alimenti da evitare in caso di colesterolo alto viene da un dato prettamente tecnico: è infatti risaputo che una delle cause dell’ipercolesterolemia è il consumo eccessivo di cibi ricchi di grassi. Soprattutto grassi saturi e il burro di grassi saturi ne ha davvero parecchi, circa 51 g ogni 100 g.

Proprio a causa del suo alto contenuto di grassi saturi e di colesterolo, il burro è stato per anni etichettato come uno dei più temibili nemici di chi soffre di colesterolo alto. Un’etichetta che forse oggi inizia a essere un po’ scomoda e non totalmente veritiera.

C’è da dire infatti che oggi diversi studi scientifici hanno evidenziato che non tutti i grassi saturi hanno un impatto negativo sui livelli di colesterolo. Alcuni di loro, come l’acido laurico, sembrerebbero quasi migliorare la quantità di colesterolo HDL, il colesterolo conosciuto anche come “quello buono”, abbassando così il rischio cardiovascolare1

Uno studio2> in particolare ha messo a confronto gli effetti del burro e dell’olio d’oliva sui livelli di colesterolo. Al termine la ricerca ha mostrato aspetti molto interessanti. L’assunzione moderata di burro ha aumentato sia il colesterolo totale che quello LDL, in quantità maggiore rispetto a quanto abbia fatto l’olio di oliva. Allo stesso tempo si deve notare che ha aumentato anche il colesterolo HDL,  mantenendo inalterato così il rischio vascolare.

Lo studio conclude pertanto che chi soffre di ipercolesterolemia dovrebbe limitare al minimo il consumo di burro (o non farne uso). Chi invece ha i valori di colesterolo nella norma può introdurre una quantità moderata (ca. il 5% di calorie/die) di burro all’interno della propria alimentazione e considerarlo come parte integrante della propria dieta.

Un altro studio3 pubblicato sul British Medical Journal ha recentemente affermato che i grassi saturi non aumentano il rischio vascolare, né tanto meno favoriscono l’insorgere di patologie cardiache. Cosa che invece fanno i grassi trans idrogenati, che si trovano ad esempio nella margarina.

A favore del burro inoltre bisogna aggiungere che i grassi saturi che contiene sono per lo più il laurico e butirrico. Sono grassi saturi a catena corta, più facilmente metabolizzati dall’organismo e utilizzati come fonte di energia e non di deposito. Grassi quindi da ritenere piuttosto utili a tutte le persone che fanno sport e che hanno uno stile di vita molto attivo.

Bisogna quindi – come suggeriscono gli studi – smettere di demonizzare il burro e adottare nei confronti dell’alimentazione un atteggiamento più olistico. Un consumo moderato o per periodi limitati e consapevole di tutti gli alimenti, perché nessun cibo ha in sé proprietà assolutamente negative per il benessere. Sono gli eccessi, i prodotti di scarsa qualità e i cibi alterati a essere dannosi. È al loro consumo che bisogna fare attenzione.

Quanto burro e come consumarlo stando attenti al colesterolo

Abbiamo visto che il burro non è così dannoso per la salute cardiovascolare come si credeva da tempo. O meglio non lo è se assunto con moderazione ed entro certi limiti.

Diciamo che il burro è un alimento che vale la pena mantenere all’interno della propria alimentazione perché ricco di vitamine liposolubili come la A, la E, la K e di sali minerali, tra cui fosforo e calcio. Tutto questo a patto, però, che non venga mangiato tutti i giorni. Non bisogna infatti dimenticare che il burro rimane un alimento particolarmente calorico.

Burro e Colesterolo

Quello a cui invece bisogna fare davvero attenzione è alla quantità complessiva di grassi assunti durante tutto l’arco della giornata.  Se sommandoli tutti insieme il loro risultato dà una quantità eccessiva e superiore a quella consigliata dai LARN, allora sì che potrebbe diventare un problema vero e non solo per i valori di colesterolo.

Nell’ambito di una dieta varia, sana ed equilibrata in linea generale:

  • i grassi assunti con l’alimentazione non dovrebbero superare il 20%-35% delle calorie totali giornaliere
  • il consumo di grassi saturi non dovrebbe superare il 10% delle calorie introdotte giornalmente
  • il colesterolo totale assunto quotidianamente con l’alimentazione non dovrebbe superare i 300 mg/die

C’è da precisare che queste indicazioni si rivolgono a soggetti sani e non tengono conto delle diverse esigenze, o condizioni fisiche, di ognuno.

Esistono diverse App che possono aiutarti a tenere sotto controllo il consumo calorico giornaliero e la quantità di proteine, carboidrati e grassi da consumare giornalmente. Anche se il consiglio migliore rimane sempre quello di un nutrizionista.  

Attenzione all’alimentazione e anche a un corretto stile di vita

Un altro piccolo accorgimento riguarda l’utilizzo del burro. Come raccomandano alcuni nutrizionisti – e questo vale per tutti –   il burro non dovrebbe essere utilizzato né quotidianamente né per condire ogni tipo di piatto.

Per l’uso quotidiano è molto meglio utilizzare, come suggerisce anche la cucina mediterranea, l’olio extravergine di oliva.

Chi ha il colesterolo già alto invece, potrebbe cominciare a limitare al minimo il consumo di burro iniziando a:

  • cuocere o condire i cibi utilizzando un olio vegetale al posto del burro ed evitare comunque fritti e soffritti
  • usare dello yogurt magro al posto del burro sulle fette biscottate (quello greco è perfetto e anche molto buono)
  • scegliere con attenzione il burro che decide di acquistare che dev’essere di qualità e stare attento consumarlo solo occasionalmente
  • evitare di sostituire il burro con la margarina, che anche se di origine vegetale può contenere sempre alte quantità di grassi saturi e idrogenati

Le ultime raccomandazioni a chi vuole stare attento al colesterolo

Colesterolo e burro

È bene tenere a mente che il colesterolo è prodotto per la maggior parte dal nostro organismo e che solo una minima parte viene introdotta con l’alimentazione. In un organismo perfettamente funzionante i livelli tra colesterolo endogeno ed esogeno tendono a rimanere in equilibrio. Per cui, quando se ne introduce di più con l’alimentazione l’organismo tenderà a diminuirne la produzione e viceversa.

Se però quest’equilibrio si rompe ecco aprirsi la porta all’ipercolesterolemia.

Per questo è importante tenere sempre d’occhio – oltre che l’alimentazione – anche lo stile di vita. Dovrà essere quanto più sano ed equilibrato possibile.

È bene quindi fare attenzione al peso corporeo, evitare di fumare, fare attività fisica in maniera moderata e costante. Stare attenti al consumo di tutti i cibi ricchi di grassi e zuccheri raffinati e limitare il consumo di alcool.

Possono inoltre rivelarsi utili per favorire un perfetto equilibrio lipidico e controllare i livelli di colesterolo gli integratori a base di Riso rosso fermentato, Berberina e Rosmarino e acidi grassi polinsaturi, noti anche come Omega3 (in questo caso ricordati sempre di scegliere quelli che vengono dal Krill e non dal pesce. Trovi più informazioni in questo articolo).

Spero di aver risposto alla tua domanda chi ha il colesterolo può mangiare il burro.

Se non fosse così e avessi lasciato qualche dubbio scrivimi tutto nei commenti.

eBook Manuale del Colesterolo

Ultimo aggiornamento il: 18/05/2022

Scritto da:

Dott.ssa Federica De Santi
Naturopata

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 18/05/2022

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BIBLIOGRAFIA

1Tex Heart Inst J. 2015 Jun; 42(3): 234–236. Published online 2015 Jun 1. doi: 10.14503/THIJ-15-5072 Evidence For and Against Dietary Recommendations to Prevent Cardiovascular DiseaseTheresa Dildy, MS, RD

2Am J Clin Nutr. 2015 Aug;102(2):309-15. doi: 10.3945/ajcn.115.112227. Epub 2015 Jul 1.Butter increased total and LDL cholesterol compared with olive oil but resulted in higher HDL cholesterol compared with a habitual diet.Engel S, Tholstrup T.

3 The Bmj Intake of saturated and trans unsaturated fatty acids and risk of all cause mortality, cardiovascular disease, and type 2 diabetes: systematic review and meta-analysis of observational studiesRussell J de Souza, Andrew Mente et all