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Formaggio di capra e colesterolo: cosa c’è da sapere

C’è a chi piace e a chi no.

Ha un sapore più acidulo del suo prossimo cugino, a base di latte di vacca, e non meno caratteristico è l’aroma che sprigiona.

Di chi stiamo parlando?

Signore e signori, ecco a voi il formaggio di capra!

formaggio di capra e colesterolo

Abbiamo deciso di parlarvi di lui per fare più chiarezza e per permettere di inserirlo, con consapevolezza, all’interno di una dieta, che punti a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue.

Caratteristiche del formaggio di capra

Il latte di capra, dal quale ovviamente si ottiene, dopo opportune lavorazioni, il nostro formaggio, ha un profilo nutrizionale di tutto rispetto, cosa che poi si rispecchia anche nel formaggio che ne deriva.

Direttamente dal sito del CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Economia agraria), mettiamo a confronto le tabelle nutrizionali di un generico formaggio di capra, con quella di un altro formaggio:

Cacioricotta di capra

Tabella Nutrizionale

Per 100 g

Acqua (g)

68.4

Energia (kcal)

182

Proteine (g)

11.9

Lipidi (g)

14.3

Carboidrati disponibili (g)

1.5

Amido (g)

0

Zuccheri solubili (g)

1.5

Caciotta mista

Tabella Nutrizionale

Per 100 g

Acqua (g)

39.5

Energia (kcal)

384

Proteine (g)

24.5

Lipidi (g)

31

Carboidrati disponibili (g)

1.8

Amido (g)

0

Zuccheri solubili (g)

1.8

La prima cosa che possiamo notare, è l’elevato contenuto d’acqua del formaggio di capra, aspetto che conferisce a questo alimento molta più umidità e, di conseguenza, una maggiore digeribilità, a parità di quantità rispetto all’altro tipo di formaggio.

Nel formaggio di capra, la quota lipidica è rappresentata, soprattutto, dagli acidi grassi saturi.

C’è un però: gli acidi grassi saturi non sono tutti uguali, quindi è doveroso fare delle precisazioni.

Il latte di capra contiene i cosiddetti acidi grassi a corta e media catena (cioè con catene che contano da 4 a 16 atomi di Carbonio).

In particolare, troviamo:

  • Acido laurico;
  • Acido caprico;
  • Acido caprilico;
  • Acido caproico.

Il metabolismo di questi acidi grassi è differente rispetto alla strada che intraprendono gli acidi grassi a catena più lunga, una volta ingeriti con l’alimentazione.

Infatti, solitamente gli acidi grassi a lunga catena subiscono l’azione digestiva della bile e poi vengono immagazzinati in particelle grasse, chiamate chilomicroni, che giungono al fegato attraverso il circolo linfatico, prendendo quindi una strada più lunga.

Nel caso degli acidi grassi a corta e media catena, la via è più breve: in questo caso le piccole molecole grasse vengono assorbite dalle cellule intestinali, e arrivano direttamente al fegato, attraverso la vena porta, che raccoglie con sé tutto il sangue, ricco di nutrienti, destinato al fegato e poi a tutto l’organismo.

Inoltre, i globuli di grasso all’interno del latte di capra sono più ridotti e più piccoli rispetto a quelli che possiamo trovare nel latte vaccino1.

In questo modo, i grassi del latte di capra sono più facilmente “attaccabili” dagli enzimi digestivi del nostro organismo.

Risultato?

Questo rende il latte di capra molto più digeribile rispetto al latte vaccino.

Per non parlare poi delle proprietà che questi acidi grassi a catena più corta hanno mostrato di avere.

Anzi, parliamone proprio!

In uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, è stato messo a confronto l’effetto degli acidi grassi a media catena (MCAF), rispetto a quello apportato dagli altri acidi grassi saturi.

Ciò che è emerso è che la lipidemia post-prandiale, cioè il livello dei grassi nel sangue nella fase successiva al pasto, non ha subito un aumento con i MCAF, al contrario di ciò che è stato osservato con gli acidi grassi saturi di altro tipo2.

Questo gioca un punto a favore per il nostro formaggio di capra, in quanto potrebbe rappresentare un valido alimento nel favorire il controllo di grassi e colesterolo nel sangue.

In più, il latte di capra è una buona fonte di Acido Linoleico Coniugato (CLA)1.

In un interessante studio è stato riportato come, in vitro ma soprattutto su esperimenti in vivo, il CLA possa essere associato alla riduzione dell’aterosclerosi, condizione metabolica che può derivare dall’accumulo di colesterolo e trigliceridi nel sangue3.

Possiamo considerare, inoltre, il fatte che il formaggio di capra sia più magro rispetto ai prodotti derivati dal latte vaccino.

Infatti, a parità di quantità, il formaggio di capra contiene una percentuale minore di trigliceridi, rispetto ad un formaggio diverso1.

Formaggio di capra e colesterolo nella dieta di tutti i giorni

Come abbiamo visto, ci sono vari e buoni motivi per prediligere il formaggio di capra, rispetto ad altri tipi di formaggi:

  • Minore contenuto di trigliceridi;
  • Maggiore digeribilità;
  • Fonte di acidi grassi a media catena.

Comunque va fatta una precisazione: la verità sta nel mezzo.

Con questo per dire che la strada migliore per intraprendere un percorso di benessere e per agire per il bene della nostra salute, è sempre quella di fare ogni cosa con equilibrio, iniziando ovviamente dalle scelte che facciamo ogni giorno.

Non esiste un alimento miracoloso che, se mangiato in grandi quantità, non possa far male; così come non esiste un qualcosa che vada abolito del tutto, o incriminato, e che non possa far parte di un’alimentazione varia e salutare.

Il segreto sta nelle quantità e nella qualità di ciò che scegliamo di mangiare ogni giorno.

Sappiamo che, anche come strumento di prevenzione, per favorire il controllo dei grassi nel sangue, è bene seguire un’alimentazione a base di cereali integrali, frutta e verdura di stagione e povera di grassi saturi.

L’ideale è scegliere alimenti ricchi di acidi grassi essenziali, soprattutto di Omega 3, e ridurre i cibi molto ricchi di grassi saturi e zuccheri semplici, come le carni lavorate e i cibi confezionati (snack salati, merendine, ecc…).

In uno stile di vita sano, dunque, possiamo inserire il nostro formaggio di capra che, proprio per le sue caratteristiche, ben si presta a far parte di una dieta equilibrata, e a deliziare i palati di chi ama il formaggio e che preferisce non farne a meno.

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Ultimo aggiornamento il: 06/04/2023

Scritto da:

Dott.ssa Simona Cusenza
Biologa Nutrizionista

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 06/04/2023

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Facciamo due chiacchere?

  • Avatar

    Christian

    |

    Una domanda contiene lattosio? Per chi è intollerante può mangiarlo? Grazie mille ☺️

    Rispondi a Christian

    • Avatar

      Dott.ssa Miriana Fabbri

      |

      Buongiorno Christian,

      grazie per il tuo commento 🙂

      Il formaggio di capra contiene lattosio ma in misura decisamente inferiore a quello vaccino, inoltre particolari lavorazioni e stagionatura possono renderlo privo di lattosio.
      Un’altra differenza molto importante sta nelle caseine (proteine).
      Nel latte vaccino infatti è presente la caseina A1, molto pesante e difficile da digerire, spesso fonte di intolleranza; mentre nel latte di capra è presente la caseina A2 più facilmente digeribile e dagli studi effettuati, meno allergenica. Anche i grassi del latte di capra risultano meglio digeribili rispetto a quelli del latte vaccino.
      Ecco perché molte persone intolleranti al lattosio, passando al formaggio di capra non hanno problemi 🙂

      Per qualsiasi necessità siamo a disposizione!

      Rispondi a Dott.ssa Miriana Fabbri

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NOTE E BIBLIOGRAFIA

1 “Differenze nel profilo lipidico del latte di capre di razza Sarda e Maltese” – Università degli Studi di Sassari Dott.ssa Daniela Pittau – Dottorato di Ricerca in “Produzione e Sicurezza degli Alimenti di Origine Animale”.

2 Folwaczny A, Waldmann E, Altenhofer J, Henze K, Parhofer KG. Postprandial Lipid Metabolism in Normolipidemic Subjects and Patients with Mild to Moderate Hypertriglyceridemia: Effects of Test Meals Containing Saturated Fatty Acids, Mono-Unsaturated Fatty Acids, or Medium-Chain Fatty Acids. Nutrients. 2021 May 20;13(5):1737. doi: 10.3390/nu13051737. PMID: 34065380; PMCID: PMC8160756.

3 Bruen R, Fitzsimons S, Belton O. Atheroprotective effects of conjugated linoleic acid. Br J Clin Pharmacol. 2017 Jan;83(1):46-53. doi: 10.1111/bcp.12948. Epub 2016 May 7. PMID: 27037767; PMCID: PMC5338159.