Fiocco rosa o fiocco azzurro?
Hai da poco intrapreso una gravidanza e non vedi l’ora di stringere tra le tue braccia il tuo piccolino… Però, c’è qualcosa che non ti fa stare tranquilla: dalle tue ultime analisi del sangue sembra che qualcosa non sia proprio perfetto… trigliceridi alti!
Prima che la preoccupazione prenda il sopravvento, mettiti comoda e leggi questo articolo.
Parleremo dei cambiamenti metabolici che avvengono nella donna in questa bellissima e affascinante avventura, tanto naturale quanto delicata.
Inoltre, cercheremo di aiutarti a capire cosa fare in caso tu abbia riscontrato valori di trigliceridi al di fuori della norma, facendo luce sui rimedi naturali che puoi prendere in considerazione, per far star bene te stessa e, allo stesso tempo, il tuo bambino.
- Cosa accade in gravidanza
- Ipertrigliceridemia in gravidanza: cosa comporta?
- Trigliceridi alti in gravidanza e Omega 3
- Integratori naturali di Omega 3: meglio il krill dell’olio di pesce
- Trigliceridi alti in gravidanza e attività fisica
Come prima cosa, è bene che tu informi il tuo ginecologa/a, che ti conosce bene e che ti accompagnerà in questo viaggio. Saprà sicuramente tranquillizzarti e indicarti concretamente la strada giusta da seguire.
Cosa accade in gravidanza (fra le tante cose)
Durante la gravidanza l’organismo della donna subisce tutta una serie di trasformazioni, del tutto fisiologiche, guidate dai cambiamenti ormonali e volte ovviamente al benessere del feto, che cresce all’interno del corpo della mamma.
Tra queste modifiche, rientra l’aumento dei trigliceridi circolanti, così come del colesterolo, con l’obiettivo che il feto riceva i giusti nutrienti, e nella giusta quantità, per la sua crescita e progressiva formazione.
Dopo il parto, generalmente la situazione tende a rientrare nei ranghi e la donna riesce a raggiungere nuovamente un equilibrio metabolico, oltre che ormonale.
Quando, però, la situazione di partenza è già di per sé alterata, si potrebbe andare in contro ad uno squilibrio metabolico che non lascia indifferenti.
In questi 9 mesi il benessere del bambino viene prima di tutto, ma è importante prendersi cura di sé stesse, prima ancora che arrivi la responsabilità di un’altra vita.
Con questo per sottolineare l’importanza di una buona prevenzione, che puoi fare a tavola e non solo, sia in vista di una gravidanza, sia per star bene in generale.
Se comunque prima d’ora non hai trovato la giusta spinta per modificare il tuo stile di vita in meglio, e adesso che siete in due è diventato il tuo punto fisso, va bene!
Non è mai troppo tardi e, se si agisce nella maniera corretta, la situazione può essere tenuta tranquillamente sotto controllo.
Ipertrigliceridemia in gravidanza: cosa comporta?
Quando il livello dei trigliceridi sfora di troppo il tetto limite di riferimento, ci possono essere delle conseguenze importanti per il bambino, oltre che per la futura mamma.
È stato riscontrato1 che condizioni di ipertrigliceridemia (livelli elevati di trigliceridi nel sangue), ha come risvolti:
- l’aumento della probabilità di gestosi;
- l’aumento della probabilità di diabete gestazionale.
L’Istituto di Ricerca sul Diabete dell’Ospedale San Raffaele ha riportato2 che, quando la donna in gravidanza presenta diabete gestazionale, possono verificarsi due aspetti:
- che il peso alla nascita del bambino sia oltre la norma, con aumento della probabilità di parto pre-termine e/o cesareo;
- che il bambino, appena nato, vada incontro ad ipoglicemia (livelli di glucosio nel sangue insufficienti).
Inoltre, i ricercatori hanno indicato anche un aumentata probabilità che il bambino vada incontro a obesità durante l’adolescenza e all’insorgenza di diabete di tipo 2 nell’età adulta.
Nella donna, in caso di ipertrigliceridemia, aumenta la probabilità che i livelli di lipidi restino alti, anche dopo il parto, contribuendo all’insorgenza di malattie metaboliche e cardiovascolari.
Questo è quanto è emerso dal Progetto Europeo PREDICT1, che ha voluto valutare, attraverso i livelli lipidici della donna, prima e durante la gestazione, quanto questi fossero associati a risvolti spiacevoli della gravidanza e ad un successivo sviluppo di squilibri metabolici nella donna.
Trigliceridi alti in gravidanza e Omega 3
Tra i rimedi naturali che possiamo suggerirti, rientra sicuramente l’integrazione di acidi grassi Omega 3 nell’alimentazione quotidiana.
Gli Omega 3 sono l’EPA e il DHA, ed è stato riscontrato quanto siano grassi molto importanti per il benessere in generale e per favorire il giusto equilibrio dei trigliceridi nel sangue3.
Inoltre, sembrerebbero4 essere anche un validissimo sostegno per favorire una corretta crescita del tuo bambino, nonché contribuire al suo sviluppo cognitivo.
Puoi introdurre gli Omega 3 nella tua alimentazione cercando di mangiare, almeno 2-3 volte a settimana, del buon pesce fresco, scegliendo tra:
- sardine
- orata
- branzino
- salmone
- nasello
- alici
- spigola
Sono i tipi di pesce più consigliati in gravidanza, poiché sono quelli che hanno minori dimensioni e quindi tendono ad accumulare meno metalli pesanti, come per esempio il mercurio.
Infatti, fai attenzione e cerca di evitare il più possibile pesci come:
- pesce spada
- sgombro
- tonno
Una buona fonte di Omega 3 sono anche i semi oleosi, che puoi aggiungere molto liberamente alle tue ricette, sia salate che dolci. Sono per di più ricchi di fibre e sali minerali, come Magnesio e Potassio.
Ti consigliamo:
- i semi di zucca
- i semi di lino macinati
- i semi di girasole
- i semi di chia
Integratori naturali di Omega 3: meglio il krill dell’olio di pesce
Per quanto tu possa farci attenzione, e condurre un’alimentazione sana ed equilibrata, spesso non si riesce ad assumere la giusta dose di Omega 3 giornaliera, soprattutto in vista di una strategia per favorire il controllo dei trigliceridi.
Per questo motivo può essere importante assumere degli integratori alimentari a base di Omega 3, facendo attenzione che siano 100% naturali e di alta qualità.
Salugea, con il suo Omega 3 Krill Oil, ha formulato un integratore a base di olio di Krill, che è un piccolo crostaceo dell’Antartico.
Essendo molto piccolo, il Krill non contiene metalli pesanti e inoltre l’EPA e il DHA ottenuti dal suo olio sono altamente assimilabili e utilizzabili dall’organismo (fino a 4 volte più assimilabili rispetto all’olio di pesce5), grazie alla loro particolare conformazione (li troviamo infatti sotto forma di fosfolipidi, struttura che piace molto alle cellule del nostro organismo!).
Trigliceridi alti in gravidanza e attività fisica
Altro aspetto essenziale, per star bene e per tenere a bada l’impennata dei trigliceridi, è il praticare abitudinariamente attività fisica.
Dirai: anche con questo pancione?
Certo! Uno studio6 ha evidenziato l’importanza di praticare dell’attività fisica adeguata durante la gravidanza, sottolineando come questo contribuisca a portare a termine una gravidanza senza complicazioni, che possa terminare nei giusti tempi e con parto naturale.
Inoltre, fare attività fisica in gravidanza influisce anche sul benessere, presente ma anche futuro, del bambino che nascerà.
Infatti, questo favorisce che il peso del bambino alla nascita sia giusto, ed è un fattore che si collega alla minore probabilità del bimbo di diventare un adulto obeso.
Tra le varie attività, ti consigliamo di svolgere degli esercizi soft, prendendo come riferimento la pratica dello Yoga o del Pilates, che mirino a favorire l’elasticità e che allo stesso tempo permettano di mantenere tonica la muscolatura.
Molto consigliata è anche la camminata all’aperto, magari in un bel parco o sulla spiaggia: ti darà modo di essere a contatto con la natura, favorendo il buon umore e la distensione dei nervi, ed è un buon modo di alternare l’esercizio aerobico a quello di tonificazione muscolare.
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