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Uova e trigliceridi: cosa c’è da sapere

Le uova possono rientrare in un’alimentazione sana, che punti a tenere sotto controllo i trigliceridi?

uova e trigliceridi

Strapazzate, in camicia, alla coque o bollite… le uova possiamo mangiarle in svariati modi e rappresentano un ingrediente principe di tantissime e buonissime ricette.

Per non parlare poi della loro varietà: uova di gallina, di struzzo, di quaglia… e chi più ne ha più ne metta!

Ma, a prescindere dal vasto mondo culinario, cosa si nasconde dietro al velo? In questo articolo troverai:

Trigliceridi e uova: cosa dicono alcuni studi

I trigliceridi sono la riserva energetica per eccellenza del nostro organismo. Li troviamo conservati all’interno degli adipociti, che sono le cellule che formano il tessuto adiposo.

Il tessuto adiposo svolge la duplice funzione di immagazzinare le scorte energetiche e di proteggere gli organi interni, nonché di sostenerli. Svolge, in particolare, un’azione di isolamento dal freddo, contribuendo a mantenere costante la nostra temperatura interna.

Quanto alle uova, sono famose per il fatto di contenere un’importante percentuale di grassi e spesso ci si chiede se si possano inserire in una dieta ipocalorica o che punti al benessere e allo star bene.

Sappiamo benissimo quanto i grassi, soprattutto quelli saturi e i trigliceridi, abbiano il dito puntato contro, dato che è ormai risaputo che un loro elevato consumo vada di pari passo all’aumento del rischio di malattie metaboliche, come l’obesità, e malattie cardiovascolari.

Ma affrontiamo tutto per gradi.

Le uova sono un alimento ricco di nutrienti, sia “macro” che “micro”.

Sono una fonte di proteine ad alto valore biologico, cioè contengono tutti gli aminoacidi di cui necessitiamo nella dieta, e la quota lipidica è molto ben rappresentata.

La percentuale grassa delle uova è così divisa1:

  • 46% grassi saturi
  • 37% grassi monoinsaturi
  • 18% grassi polinsaturi

Abbiamo preso come riferimento l’uovo di gallina ed è facile notare come la composizione lipidica non sia poi così spaventosa, come solitamente si pensa.

Infatti, più della metà è rappresentata dai grassi mono- e poli- insaturi (rispettivamente MUFA e PUFA), che rientrano nel gruppo dei “grassi buoni”.

Possiamo leggere in un interessante studio scentifico2 come il consumo dei MUFA, soprattutto in sostituzione degli acidi grassi saturi, sia correlato ad una riduzione del rischio di malattie coronariche.

In più, un altro studio3 sottolinea che la sostituzione con PUFA degli acidi grassi saturi contribuisca a ridurre gli eventi cardiovascolari e, in generale, la mortalità.

Tra i micronutrienti racchiusi nelle uova, troviamo molte vitamine, tra cui la Riboflavina (Vitamina B2), il Folato (Vitamina B9), la Vitamina B12 e la Vitamina A.

Inoltre, troviamo Potassio, Calcio, Magnesio, Fosforo, Ferro, Rame, Zinco e Selenio.

Dunque, le uova sono molto preziose e ciò non dovrebbe stupirci: sono la culla che porterà alla nascita un nuovo essere vivente ed è normale, e allo stesso tempo affascinante, che abbiano tutto questo corollario di sostanze nutritive.

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Cosa fa innalzare il livello dei trigliceridi?

Adesso entriamo nel vivo della storia.

Le uova possono dunque andare d’accordo con un’alimentazione che punti a favorire l’equilibrio dei trigliceridi nel sangue?

Udite udite, la risposta è “Sì!”

Ovviamente è sempre importante mantenere un certo equilibrio.

Uno studio4 ha analizzato gli effetti dell’assunzione di 2 uova al giorno, per un certo periodo (4 settimane), mostrando effettivamente come il livello dei trigliceridi sia rimasto invariato.

Certo che mangiare due uova al giorno non deve diventare una regola, anzi!

Però è importante sottolineare che non è un singolo alimento, come in questo caso le uova, a determinare uno squilibrio o l’insorgere di una patologia.

Piuttosto, è lo stile di vita, preso nel suo insieme, che determina il nostro stato di benessere.

Le regole per una buona alimentazione sono semplici, se vogliamo:

  • consumare cereali integrali, frutta e verdura di stagione;
  • evitare il consumo di alimenti ricchi di acidi grassi saturi, dando spazio a grassi mono e polinsaturi;
  • evitare alimenti ricchi di zuccheri semplici e il consumo di alcol.

Infatti, uno studio5 ha proprio evidenziato che il consumo abituale di alcol sarebbe associato ad un aumento dell’ipertrigliceridemia (livelli elevati di trigliceridi nel sangue), nonché a un importante aumento del rischio di malattie cardiovascolari.

Un secondo colpevole dello squilibrio dei grassi nel sangue è lo zucchero in eccesso.

Questo perché il fegato, quando ne assumiamo troppo, converte lo zucchero che non serve all’organismo in trigliceridi, che andranno poi ad essere immagazzinati a livello del tessuto adiposo.

Quando la situazione si protrae per tanto tempo, il tessuto adiposo va incontro ad uno stato di infiammazione, creando degli squilibri a livello metabolico, come l’aumento dei grassi circolanti e insulino-resistenza (bassa risposta delle cellule dell’organismo all’insulina).

Un altro studio6 ha analizzato l’effetto dell’assunzione di bevande zuccherate, su persone sane.

Ciò che è emerso è stato che un consumo assiduo di zuccheri (fruttosio e saccarosio, i principali zuccheri presenti in cibi e bevande confezionate) porta effettivamente ad un’aumentata sintesi, da parte del fegato, dei grassi.

Cosa favorisce l’equilibrio dei trigliceridi nel sangue?

Di contro, uno stile di vita sano e attivo favorisce il giusto equilibrio dei trigliceridi nel sangue, e il benessere di tutto l’organismo.

L’attività fisica è importantissima per sostenere il fisico e l’organismo.

  • Favorisce l’allontanamento dello stress.
  • Contribuisce a velocizzare il metabolismo.
  • Favorisce il controllo del peso e il benessere della muscolatura.

Grazie a tutti questi aspetti, svolgere regolarmente attività fisica ci permette di tenere sotto controllo i livelli dei trigliceridi nel sangue.

C’è di più!

È stato evidenziato da uno studio7, che livelli alti di trigliceridi influenzano negativamente l’umore, favorendo stati di depressione.

Allo stesso tempo, è stato messo in luce quanto svolgere attività fisica abbia l’effetto contrario: gli stati depressivi diminuiscono e allo stesso tempo i trigliceridi vengono mantenuti in equilibrio.

Dunque mangiar bene e muoverci di più ci rende anche più felici!

Trigliceridi e Omega 3

Altri elementi che hanno mostrato di avere un effetto positivo sul controllo dei grassi sono gli Omega 3.

Una ricerca scientifica8 ha sottolineato l’importanza dell’integrazione nell’alimentazione di Acidi grassi Omega 3, per favorire l’equilibrio generale dei grassi e, in particolare, dei trigliceridi.

Salugea ha formulato Omega 3 Krill Oil, a base di Omega 3 (EPA e DHA), Colina e Astaxantina da olio di Krill antartico.

Gli Omega 3 presenti in questa speciale formulazione sono altamente biodisponibili e assimilabili dall’organismo, oltre che preservati dalla naturale presenza dell’Astaxantina, un potente antiossidante.

olio di krill salugea

Tiriamo le somme!

Le uova, dunque, possono tranquillamente entrare a far parte della nostra normale alimentazione, nelle giuste quantità, e cioè fino a 4 a settimana.

Sono ottime cotte al vapore o aggiunte, sode, a insalate miste e super colorate.

Possiamo beneficiare tutti delle loro fantastiche proprietà nutritive, inserendole all’interno di una dieta sana e bilanciata con criterio, abbinata ad uno stile di vita attivo.

E non dimenticandoci mai che se c’è equilibrio, c’è benessere!

Ultimo aggiornamento il: 05/04/2023

Scritto da:

Dott.ssa Simona Cusenza
Biologa Nutrizionista

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 05/04/2023

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NOTE E BIBLIOGRAFIA

1 Sito ufficiale del CREA: https://www.alimentinutrizione.it/tabelle-nutrizionali/181100

2 Pérez-Jiménez F, López-Miranda J, Mata P. Protective effect of dietary monounsaturated fat on arteriosclerosis: beyond cholesterol. Atherosclerosis. 2002 Aug;163(2):385-98. doi: 10.1016/s0021-9150(02)00033-3. PMID: 12052487.

3 Clifton PM, Keogh JB. A systematic review of the effect of dietary saturated and polyunsaturated fat on heart disease. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2017 Dec;27(12):1060-1080. doi: 10.1016/j.numecd.2017.10.010. Epub 2017 Oct 18. PMID: 29174025.

4 Missimer A, DiMarco DM, Andersen CJ, Murillo AG, Vergara-Jimenez M, Fernandez ML. Consuming Two Eggs per Day, as Compared to an Oatmeal Breakfast, Decreases Plasma Ghrelin while Maintaining the LDL/HDL Ratio. Nutrients. 2017 Jan 29;9(2):89. doi: 10.3390/nu9020089. PMID: 28146063; PMCID: PMC5331520.

5 Klop B, do Rego AT, Cabezas MC. Alcohol and plasma triglycerides. Curr Opin Lipidol. 2013 Aug;24(4):321-6. doi: 10.1097/MOL.0b013e3283606845. PMID: 23511381.

6 Geidl-Flueck B, Hochuli M, Németh Á, Eberl A, Derron N, Köfeler HC, Tappy L, Berneis K, Spinas GA, Gerber PA. Fructose- and sucrose- but not glucose-sweetened beverages promote hepatic de novo lipogenesis: A randomized controlled trial. J Hepatol. 2021 Jul;75(1):46-54. doi: 10.1016/j.jhep.2021.02.027. Epub 2021 Mar 6. PMID: 33684506.

7 Huang Y, Xu P, Fu X, Ren Z, Cheng J, Lin Z, Tan J, Huang B, Huang Z, Xu H, Zhang D, Gao Y. The effect of triglycerides in the associations between physical activity, sedentary behavior and depression: An interaction and mediation analysis. J Affect Disord. 2021 Dec 1;295:1377-1385. doi: 10.1016/j.jad.2021.09.005. Epub 2021 Sep 8. PMID: 34565593.

8Arca M, Borghi C, Pontremoli R, De Ferrari GM, Colivicchi F, Desideri G, Temporelli PL. Hypertriglyceridemia and omega-3 fatty acids: Their often overlooked role in cardiovascular disease prevention. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2018 Mar;28(3):197-205. doi: 10.1016/j.numecd.2017.11.001. Epub 2017 Nov 13. PMID: 29397253.