Un interessante e recente lavoro scientifico italiano ha messo in evidenza una importante relazione fra una alimentazione ricca di proteine animali e povera di vegetali con la propensione ad ammalarsi di calcoli renali.
Sappiamo che una alimentazione ricca di elementi di origine animale apporta un importante carico proteico; la metabolizzazione di questi elementi proteici porta alla formazione di elementi azotati che vengono espulsi essenzialmente attraverso i reni. Questi cataboliti contenenti azoto sono per lo più urea ed acidi urici che, tra l’altro, sono all’origine di noti e importanti disturbi a livello connettivale e linfatico come ad esempio la gotta.
Un altro effetto nefasto di questi prodotti di degradazione delle proteine animali della dieta è quello di rendere più acido il valore di pH di sangue e dei fluidi corporei.
Questa acidificazione rappresenta inoltre la base per la genesi di tutti gli stati infiammatori che poi possono instaurarsi in tutti i distretti corporei, specie quelli osteo-articolari e di orecchio-naso-gola.
Oltre al fegato, gli organi che subiscono maggiormente il peso di questo carico tossinico sono i reni, a cui è affidato il compito di filtrare, depurare ed allontanare dal flusso dei liquidi corporei tutte le sostanze non più utili all’organismo.
Nel far questo, oltre a svolgere un super-lavoro affaticante che ne debilita l’efficienza nel lungo termine, nei reni l’ambiente fisiologico diventa altamente acido; ciò favorisce la concentrazione e la precipitazione in forma solida di sali minerali a base di citrato che, nel tempo, vanno a costituire il calcolo renale.
Lo studio ha verificato che un aumentato apporto di sostanze vegetali, in particolare sembra le fibre di frutta e verdure, appare essere un fattore migliorativo della tendenza del citrato a precipitare e depositarsi, formando così il calcolo all’interno del rene.
Ciò è dovuto proprio ad un diminuito carico acido renale indotto da una aumentata percentuale di alimenti vegetali, che tendono ad alcalinizzare i liquidi corporei, rispetto a quelli animali nella dieta media della persona.
Questo effetto positivo di una alimentazione maggiormente “vegetale” può essere particolarmente importante per chi ha già sofferto di calcolosi renale ed è a rischio di recidive.
Un’ulteriore studio che ci incoraggia ad arricchire la nostra alimentazione di cibi di natura vegetale, e proprio se ci rendiamo conto che invece la nostra tendenza è quella di consumarne maggiormente di natura animale (carni, latticini, uova).
E’ questa consapevolezza a bilanciare e variare con buon senso ciò che mangiamo che ci può preservare veramente da potenziali gravi ricadute sulla nostra salute.
FONTE
Dietary style and acid load in an Italian population of calcium kidney stone formers.
Vezzoli G, Dogliotti E, Terranegra A et al.
Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2015 Jun;25(6):588-93
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