Sei in gravidanza e durante i controlli di routine hai scoperto che i valori dell’emocromo e quelli del Ferro sono risultati inferiori a quelli considerati nella norma. Il medico ti ha parlato di anemia e ti ha rassicurata dicendoti che è una condizione piuttosto comune in gravidanza. Potrebbe anche averti detto che, nella maggior parte dei casi, è possibile intervenire con un’integrazione specifica.
Le parole del medico ti hanno rincuorata, tuttavia, vuoi scoprire qualcosa in più sull’argomento e, soprattutto, vuoi conoscere nel dettaglio quali sono i sintomi e i rimedi che è possibile adottare anche ora che sei in gravidanza. Se le cose stanno così, sei proprio nell’articolo giusto! Grazie alla sua lettura avrai modo di scoprire e approfondire:
- Perché anemia e gravidanza sono collegate: le cause principali
- I sintomi dell’anemia in gravidanza
- I rimedi per l’anemia in gravidanza
Di argomenti da trattare ne abbiamo davvero tantissimi, quindi direi di non perdere tempo e di addentrarci nella scoperta delle cause dell’anemia in gestazione. Buona lettura!
Anemia e gravidanza quali sono le cause
Come ti ha già detto il tuo medico, gravidanza e anemia vanno spesso a braccetto. Vuoi sapere il perché? È presto detto!
Durante la gravidanza l’organismo femminile va incontro a notevoli cambiamenti fisiologici, che, a loro volta, possono influenzare i livelli di emoglobina1. Lascia che ti spieghi meglio cosa accade nel corpo femminile durante la gestazione.
Devi sapere che il sangue è formato da una parte liquida, chiamata plasma e da una parte corpuscolata formata da cellule, tra cui i globuli rossi che, carichi di emoglobina, si occupano degli scambi dei gas respiratori tra organi e tessuti e polmoni.
Durante la gravidanza, il volume plasmatico aumenta progressivamente. Dato che l’aumento del volume plasmatico è maggiore rispetto a quello della massa dei globuli rossi, si verifica una diminuzione della concentrazione2:
- dell’emoglobina;
- dell’ematocrito, che esprime il rapporto tra la parte liquida e quella corpuscolata del sangue;
- della conta dei globuli rossi.
Tutti valori che puoi trovare indicati nell’emocromo.
In più, non bisogna dimenticare che per nove mesi l’organismo deve far fronte alle esigenze del bambino, assicurargli un adeguato nutrimento e, soprattutto, un adeguato apporto di Ferro, anche attingendo dalle proprie riserve. Da qui l’esigenza, in alcuni casi, di ricorrere a un’integrazione mirata.
Sideropenia e anemia megaloblastica
Altra cosa che devi sapere è che durante la gravidanza possono verificarsi due tipi di anemia:
- anemia da carenza di Ferro, o sideropenia,Â
- anemia da carenza di Folati, o di vitamina B12, chiamata anche anemia megaloblastica.
La vitamina B9 e la vitamina B12, infatti, rivestono un ruolo fondamentale per la produzione e lo sviluppo dei globuli rossi e l’anemia può dipendere anche da un’inadeguata assunzione di questi nutrienti con l’alimentazione.
Ora che hai scoperto quali sono le cause principali dell’anemia in gravidanza possiamo passare alla scoperta dei sintomi.
I sintomi principali dell’anemia in gravidanza
Non è sempre facile riconoscere i sintomi dell’anemia in gravidanza, sai perché? Perché molte volte coincidono con quelli della gestazione. Tra i segnali più comuni di questa condizione, infatti, abbiamo:
- stanchezza
- mal di testa e giramenti di testa
- cute e mucose pallide
- debolezza
- nausea
- palpitazioni
- difficoltà respiratorie anche senza sforzo
- pressione bassa
- difficoltà di concentrazione
Per questo motivo è importante eseguire con regolarità le analisi del sangue e parlare sempre di ogni disturbo, piccolo o grande che sia, con il proprio medico curante, o ginecologo.
I rimedi dell’anemia in gravidanza
Scoperte le cause e i sintomi dell’anemia in gravidanza è venuta l’ora di rivelare quali sono i rimedi.
Il trattamento dell’anemia in gravidanza deve essere quanto più personalizzato possibile e deve essere scelto dal medico in base alle condizioni della futura mamma e alla gravità dell’anemia.
In molti casi, il trattamento delle condizioni di anemia durante la maternità include l’assunzione di integratori di Ferro, oltre a una correzione del regime alimentare seguito dalla futura mamma fino ad ora.
Ti ho visto sai? Quando hai letto integratori di Ferro, ti è venuto da storcere il naso. Il loro sapore non lo tolleri proprio e che fatica digerirli!
E se ti dicessi che non tutti gli integratori di Ferro sono uguali, ci crederesti?
La maggior parte degli integratori di Ferro che trovi in commercio apportano Ferro sotto forma di sale di tale metallo, che può rivelarsi pesante per lo stomaco e non di facile assimilazione per l’intestino.
L’integratore Ferro + B12 Salugea, invece, apporta Ferro liposomiale, ottenuto con una nuova tecnica che consente di inglobare gli atomi di Ferro in un guscio fatto di liposomi. In questo modo, il Ferro non entra in contatto con la mucosa gastrica e viene veicolato verso l’intestino dove sarà assimilato. In più, il Ferro liposomiale non ha il classico sapore metallico e poco piacevole, tipico di altre forme.
In Ferro + B12, inoltre, trovi anche:
- vitamina C, che favorisce l’assorbimento di Ferro e
- la vitamina B12, che agisce sulla stanchezza e contribuisce al normale metabolismo energetico.
Cosa molto importante in gravidanza è seguire un regime alimentare vario ed equilibrato, ricco di tutti quei nutrienti indispensabili per la futura mamma e il suo bambino tra cui:
- carboidrati, proteine e grassi buoni
- vitamine del gruppo B e in particolare B9, o acido folico, che puoi trovare nelle verdure a foglia verde e nelle barbabietole e B12
- vitamina C, alleata preziosa per l’assorbimento di Ferro
- Omega3 che puoi trovare nel pesce azzurro, nella frutta secca e nei semi
- Vitamina A, vitamina E e Zinco
- Sali minerali come il Calcio, il Magnesio e la vitamina D per il benessere delle ossa e dei denti
Per quanto riguarda il fabbisogno energetico, nel primo trimestre non è necessario aumentare l’apporto energetico giornaliero, salvo carenze o situazioni particolari che lo richiedano. Durante il secondo trimestre, invece, i LARN consigliano di aumentare l’apporto energetico di 350 kcal al giorno e di 460 kcal al giorno a partire dal terzo trimestre3.
In caso di difficoltà a digerire e di fastidi allo stomaco come nausea e bruciore, il consiglio è quello di mangiare poco e spesso, magari facendo più spuntini durante la giornata.
Se ami mangiare molte verdure durante i pasti principali, puoi anche valutare la possibilità di consumarle come spuntino a metà mattina, o a metà pomeriggio. Questo perché le verdure gonfiano e alla fine potresti non aver voglia di mangiare altro.
Ad esempio, puoi fare merenda con un bel pinzimonio misto di carote e finocchi, olio e gomasio. Il gomasio è un condimento fatto con semi di sesamo e sale che può essere utilizzato per condire gli alimenti al posto del sale classico da cucina. In alternativa, puoi insaporire le verdure anche con un po’ di hummus di ceci, o con una salsina fatta con crema di sesamo, olio Evo (1 cucchiaino) e succo di limone. Quando consumi le verdure ricorda di lavarle in modo molto accurato e sotto l’acqua corrente.
A metà mattina, invece, potresti mangiare della frutta secca, come le mandorle, abbinate a yogurt magro, o di capra. O perché no, uno smoothie preparato con un latte vegetale senza zuccheri aggiunti e della frutta fresca.
Come consiglio in più, potresti anche valutare l’idea di rivolgerti a un nutrizionista, per ottenere un percorso alimentare personalizzato da seguire in questo tanto meraviglioso quanto delicato momento della tua vita.
Spero che l’articolo ti sia piaciuto e ti abbia aiutato a scoprire qualcosa di più sull’anemia in gravidanza. Se hai dubbi o curiosità ricorda che puoi scriverci nei commenti. Ti aspetto al prossimo articolo!
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