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Quale olio usare in caso di trigliceridi alti?

Quale olio usare in caso di trigliceridi alti

Olio d’oliva, di girasole, di riso… quale olio scegliere se i trigliceridi sono alti e vogliamo fare scelte consapevoli a tavola?

Spesso l’ideale sarebbe avere una sfera di cristallo, a cui rivolgere la domanda: “Posso mangiarlo?” Sarebbe tutto più semplice, no? Ahimè, questo non è possibile, ma di certo possiamo cercare di fare chiarezza.

In questo articolo parleremo dei tipi di olio più indicati in caso di trigliceridi alti, soffermandoci sulle caratteristiche di ognuno e sulle loro modalità di utilizzo più indicate.

A pensarci, l’olio rientra praticamente in tutti i piatti che mangiamo e che cuciniamo ogni giorno.

In particolare, la nostra dieta Mediterranea, di cui bisogna andare fieri considerandone le caratteristiche e le proprietà, è costituita da piatti molto variegati e caratteristici, per i quali è impensabile non associarli all’utilizzo dell’olio e di condimento in generale.

In realtà, per noi “abitanti dello stivale” il gioco si semplifica, considerando che abbiamo dalla nostra parte il “famigerato” olio extra vergine d’oliva.

Potrebbe essere considerato come un elisir miracoloso per certi aspetti ma è comunque vero che nella nostra alimentazione rientrano anche altre tipologie di oli, ognuno con delle proprietà specifiche.

Trigliceridi alti e olio: quale l’approccio migliore?

Qual è l’approccio migliore da adottare in caso avessimo riscontrato livelli di trigliceridi oltre la soglia?

Per quanto riguarda l’olio, l’ideale sarebbe consumarlo “a crudo”.

Per dare una spiegazione a questo, dobbiamo considerare il cosiddetto “punto di fumo”. Il punto di fumo corrisponde alla massima temperatura che un olio può raggiungere prima di andare in contro a degradazione.

Quando il punto di fumo viene superato, durante il processo di cottura dei cibi, possono formarsi sostanze tossiche e i nutrienti propri dell’olio vengono degradati, perdendo le loro caratteristiche funzionali.

Ecco perché è consigliato adottare metodi di cottura che non prevedano l’utilizzo di olio, come la cottura al vapore o alla griglia, e quando invece non se ne può fare a meno, scegliere una tipologia di olio che abbia un punto di fumo sufficientemente elevato.

Oltre alle elevate temperature, tollerate o meno dall’olio che scegliamo di utilizzare, un altro motivo, per niente secondario, per cui è più consigliato utilizzare l’olio “a crudo” sui nostri alimenti, è legato al processo di trasformazione che i grassi dell’olio subiscono, se riscaldati.

I grassi più indicati da introdurre con l’alimentazione, quando abbiamo livelli elevati di grassi circolanti, ma anche e soprattutto per fare prevenzione, sono gli acidi grassi insaturi.

In particolare, gli acidi grassi polinsaturi (PUFA) hanno rivelato avere proprietà nel favorire il benessere cardiocircolatorio, contribuendo al controllo di colesterolo e trigliceridi nel sangue1.

Con la cottura, soprattutto se prolungata, gli acidi grassi insaturi tendono a degradarsi, perdendo dunque le caratteristiche nutrizionali per le quali dovremmo appunto prediligerli.

L’importanza di integrare gli Omega 3: prova l’olio di krill

A tal proposito, può essere importante, se non addirittura necessario, integrare nella nostra alimentazione gli acidi grassi essenziali Omega 3, che sono l’EPA e il DHA.

Li puoi trovare in Omega 3 Krill Oil di Salugea.

Questo integratore è a base di olio di Krill, un piccolo crostaceo dell’Antartico, che vanta di non accumulare metalli pesanti, considerando le sue piccole dimensioni e il breve ciclo di vita.

Inoltre, gli Omega 3 che troviamo nel suo olio sono altamente assimilabili dall’organismo, perché sottoforma di fosfolipidi, composti di cui sono formate anche le membrane delle nostre cellule e che proprio per questo vengono più facilmente assimilati2.

olio di krill salugea

Frittura: poco, spesso e nella giusta modalità

E per la frittura?

Sappiamo bene che per friggere abbiamo bisogno che la padella abbia non poca quantità di olio e che la temperatura sia elevata, affinché il piatto possa riuscire bene.

Ecco, a tal proposito è importante (sembra scontato, ma non è banale) cercare di ridurre il più possibile il consumo di alimenti fritti, e, se possibile, utilizzare l’olio più adatto a questo tipo di cottura.

Oli ad elevata percentuale di grassi insaturi non sopportano facilmente le elevate temperature e quindi hanno un punto di fumo piuttosto basso. Sono, per esempio, l’olio di semi di girasole, olio di soia, l’olio di semi di lino. Questi oli vegetali sono ricchissimi in acidi grassi polinsaturi, per cui andrebbero usati a crudo, per arricchire i nostri piatti.

La classe di grassi che è in grado di affrontare meglio le alte temperature, non andando incontro dunque a degradazione, sono gli acidi grassi monoinsaturi, come l’acido oleico e il palmitoleico. Sono proprio loro che fanno alzare l’asticella del punto di fumo, rendendo l’olio idoneo alla frittura, o comunque alla cottura in generale.

I tipi di olio che ne sono particolarmente ricchi sono:

  • l’olio extravergine d’oliva, con punto di fumo pari a 210°
  • l’olio di arachidi, con punto di fumo di 180°

portando, quindi, lo stendardo dei migliori oli da usare in cucina :).

Olio e trigliceridi alti: sua maestà, l’Extra Vergine d’Oliva

Come accennato in precedenza, la nostra cultura culinaria può tirare un sospiro di sollievo, grazie alla presenza dell’olio extra vergine d’oliva (EVO).

Lo sentiamo nominare molto spesso, ma sappiamo in realtà cos’è che lo contraddistingue da tutti gli altri oli?

La risposta sta nel metodo di lavorazione.

olio extra vergine di oliva

Per ottenere l’olio EVO, le olive vengono spremute a freddo e senza l’utilizzo di solventi o altre sostanze.

Dunque ciò che se ne ricava è puro “succo di oliva”, che mantiene tutte le caratteristiche organolettiche e nutrizionali del frutto di partenza.

E infatti non dobbiamo confondere l’EVO con un normale olio di oliva, che appunto avrà come metodo di lavorazione uno più “manipolato” , che prevede l’utilizzo di solventi e che quindi avrà una qualità inferiore.

Qualità nutrizionali dell’Olio Extravergine d’Oliva

L’olio EVO è un alimento principe della nostra dieta Mediterranea, di tutto rispetto grazie alle sue caratteristiche nutrizionali:

  • È ricco di Vitamina E, ad elevata azione antiossidante nei confronti delle cellule dell’organismo3.
  • È ricco di polifenoli, sostanze antiossidanti in grado di favorire il contrasto dell’ossidazione dei lipidi nel sangue4, riducendo di fatto il rischio di aterosclerosi.
  • È costituito per il 77% da acidi grassi monoinsaturi5, rappresentati soprattutto dall’acido oleico.

Uno studio6 ha evidenziato che una sostituzione dei grassi saturi nella dieta con acidi grassi monoinsaturi può essere correlata ad una riduzione dello stato di infiammazione, legato all’obesità e ad altre malattie metaboliche.

Dunque, è importante che la nostra alimentazione sia incentrata sull’assunzione di acidi grassi insaturi e l’utilizzo di olio extra vergine d’oliva può essere un punto cardine per favorire il benessere e l’equilibrio dei grassi nel sangue, proprio grazie alle sue qualità, che abbiamo elencato.

Equilibrio dei grassi nel sangue e integrazione naturale

Quando c’è bisogno di affiancare all’alimentazione un sostegno in più, per favorire l’equilibrio di colesterolo e trigliceridi nel sangue, è importante che scegliamo un integratore che sia di qualità, formulato con criterio e con ingredienti 100% naturali.

Liposan Forte Nuova Formula di Salugea risponde a queste caratteristiche.

Con Riso Rosso fermentato, Crespino, Cardo Mariano, Aglio stagionato e Rosmarino, tutti in estratto secco titolato, utili per sostenere la funzionalità epatica e favorire l’equilibrio lipidico.

Liposan Forte integratore di riso rosso fermentato

Abbinato ad una corretta alimentazione e ad un’attività fisica adeguata, mettendo in pratica i consigli che ti forniamo, la tua strada verso il benessere sarà più in discesa J. 

Altre tipologie di olio più indicate in caso di trigliceridi alti

Abbiamo appurato che l’olio extra vergine d’oliva sia tra le migliori scelte che possiamo fare per il nostro benessere a tavola, ma ci sono anche altre tipologie di olio, che possiamo benissimo inserire nella nostra alimentazione, senza far danni!

Olio di germe di grano

L’Olio di germe di grano si ottiene dalla spremitura a freddo del chicco di grano, che consente di mantenerne le proprietà nutritive.

È un olio utilizzabile sia in campo alimentare che cosmetico, nel quale trova ampio spazio grazie al suo elevato contenuto di Vitamina E, ad elevata azione antiossidante.

Olio di germe di grano

L’olio di germe di grano è principalmente costituito da acidi grassi polinsaturi, come l’acido linoleico (Omega 6) e l’acido linolenico (Omega 3).

Per questo motivo non è indicato per la cottura, ma può essere ottimo se aggiunto “a crudo” ai nostri piatti.

Olio di semi di girasole

Non è da meno l’olio di semi di girasole, dalle proprietà molto simili agli altri oli vegetali di cui abbiamo parlato, ma che al contempo troviamo più facilmente nelle nostre case.

C’è da fare una precisazione però: spesso viene usato per le fritture ma purtroppo quest’olio, grazie alla sua elevata percentuale di acidi grassi polinsaturi, andrebbe usato “a crudo”, evitandone l’elevato surriscaldamento.

Olio di semi di girasole

Viene usato facilmente anche grazie al suo costo, che risulta essere più basso dell’olio Evo, ed è particolarmente indicato nelle diete volte alla riduzione di colesterolo e trigliceridi, proprio grazie al suo contenuto di grassi polinsaturi Omega 3 e Omega 6.

Olio di crusca di riso

Direttamente dalla cultura culinaria orientale, l’olio di crusca di riso può essere ritenuto un vero e proprio scrigno di benessere.

Olio di crusca di riso

Dal sapore leggero e delicato, vanta una buona ripartizione di acidi grassi nella sua composizione e, proprio per la buona percentuale di acidi grassi monoinsaturi, si presta bene anche alla cottura.

Anche lui è ricco di Vitamine E e, in particolare, di un particolare nutriente, il gamma-orizanolo, della famiglia dei fitosteroli, che conferisce all’alimento proprietà riequilibranti del livello dei grassi nel sangue7.

 

 

Ultimo aggiornamento il: 05/04/2023

Scritto da:

Dott.ssa Simona Cusenza
Biologa Nutrizionista

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 05/04/2023

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NOTE E BIBLIOGRAFIA

1Weinberg RL, Brook RD, Rubenfire M, Eagle KA. Cardiovascular Impact of Nutritional Supplementation With Omega-3 Fatty Acids: JACC Focus Seminar. J Am Coll Cardiol. 2021 Feb 9;77(5):593-608. doi: 10.1016/j.jacc.2020.11.060. PMID: 33538258.

2 Xie D, He F, Wang X, Wang X, Jin Q, Jin J. Diverse Krill Lipid Fractions Differentially Reduce LPS-Induced Inflammatory Markers in RAW264.7 Macrophages In Vitro. Foods. 2021 Nov 22;10(11):2887. doi: 10.3390/foods10112887. PMID: 34829168; PMCID: PMC8617617.

3Barón L, Romero-Vecchione E, López F, Apitz R. Efecto sinergico antioxidante de las vitaminas E y C sobre la lipoproteina de baja densidad en fumadores y no fumadores [Synergistic antioxidative effect of vitamins E and C on low density lipoproteins from smokers and non-smokers subjects]. Acta Cient Venez. 2004;55(1):62-73. Spanish. PMID: 15916166.

4Oliveras-López MJ, Molina JJ, Mir MV, Rey EF, Martín F, de la Serrana HL. Extra virgin olive oil (EVOO) consumption and antioxidant status in healthy institutionalized elderly humans. Arch Gerontol Geriatr. 2013 Sep-Oct;57(2):234-42. doi: 10.1016/j.archger.2013.04.002. Epub 2013 May 1. PMID: 23642776.

5https://www.alimentinutrizione.it/tabelle-nutrizionali/009210.

6Ravaut G, Légiot A, Bergeron KF, Mounier C. Monounsaturated Fatty Acids in Obesity-Related Inflammation. Int J Mol Sci. 2020 Dec 30;22(1):330. doi: 10.3390/ijms22010330. PMID: 33396940; PMCID: PMC7795523.

7 Pal YP, Pratap AP. Rice Bran Oil: A Versatile Source for Edible and Industrial Applications. J Oleo Sci. 2017;66(6):551-556. doi: 10.5650/jos.ess17061. PMID: 28566641.