Quante volte hai sentito parlare, anche in tv, di flora batterica intestinale? Ormai siamo letteralmente bombardati da spot pubblicitari che ci esortano a prendercene cura e a ristabilirne il giusto equilibrio. Ma cos’è di preciso la flora batterica intestinale e perché da 10 anni a questa parte il suo equilibrio è diventato così importante? In quest’articolo troverai un elenco dei batteri intestinali, ti spiegherò in maniera chiara e precisa cos’è la flora microbica intestinale e perché è così importante per la nostra salute.
- Test metagenomico: la carta d’identità del tuo microbiota
- Microbiota intestinale: e tu di che enterotipo sei?
- Le 5 principali famiglie di batteri
- L’importanza della biodiversitĂ
Test metagenomico: la carta d’identità del tuo microbiota
La flora batterica intestinale è simile a un vero e proprio ecosistema, formato da microrganismi che dimorano nel nostro intestino. Pensa che il loro numero supera di almeno 10 volte quello delle cellule presenti nel nostro organismo! Eh sì, la loro è una famiglia davvero numerosa e all’interno del nostro corpo svolge dei compiti davvero di tutto rispetto:
- Ci protegge dagli agenti patogeni
- Regola l’assorbimento dei principi nutritivi contenuti nei cibi
- Ci aiuta a produrre sostanze utili al nostro benessere e per avere l’energia necessaria a svolgere le attività quotidiane
- Ottimizza lo sviluppo del sistema immunitario
Quando qualcosa altera lo stato di normale equilibrio della flora batterica intestinale ecco che risultiamo subito piĂą vulnerabili e piĂą soggetti a sviluppare malattie come raffreddori, cambiamenti di peso, allergie, patologie metaboliche e processi infiammatori intestinali.
Dato che oggi questi organismi hanno assunto un’importanza fondamentale anche per la medicina, è stato creato un test specifico del DNA chiamato metagenomico, in grado di produrre una vera e propria fotografia dell’ecosistema intestinale. Un minuzioso identikit in grado di fornirci informazioni utili come la sua composizione, le sue funzionalità , eventuali modifiche e alterazioni. Insomma una vera e propria carta d’identità dei microrganismi che popolano il nostro tratto gastro-intestinale, il cui insieme viene chiamato microbiota.
L’esame è semplicissimo e si esegue su un campione di feci, da cui verranno estratte ed esaminate delle sequenze di DNA batterico. Il test permette di individuare 5 famiglie di batteri che vivono nel nostro intestino e che si dividono in: batterioidi, firmicuti, prevotella, ruminococchi e proteobatteri, ognuno dotato di una specifica funzione. Ma conosciamoli più da vicino.
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Le 5 principali famiglie di batteri
Come ti dicevo precedentemente il nostro intestino è popolato da un altissimo numero di microrganismi, che possiamo distinguere in 5 principali famiglie di batteri:
I Batterioidi
I Batterioidi: costituiscono il 55% della nostra flora microbica intestinale e risiedono principalmente nel Colon. Questi microrganismi partecipano ai processi metabolici che coinvolgono la fermentazione dei carboidrati e delle proteine. Questi microrganismi però sono anche patogeni, e in alcuni casi una loro alterazione può provocare infezioni e fenomeni di diarrea.
I Firmicuti
I Firmicuti: sono l’altra grande famiglia del microbiota intestinale, si procura il proprio nutrimento con i grassi e gli zuccheri che introduciamo attraverso la dieta, aiutando così il nostro organismo ad assimilarne in gran quantità e riducendone l’espulsione. Per questo motivo la medicina li ha recentemente individuati tra uno dei possibili motivi dell’obesità e patologie come il diabete. E’ consigliabile non averne più del 40%.
I Prevotella
I Prevotella: questa famiglia di microrganismi ama vivere nell’intestino delle persone che privilegiano una dieta ricca di fibre vegetali e povera di grassi animali. E’ possibile quindi trovarli in abbondanza nelle persone vegane e vegetariane.
I Ruminococchi
I Ruminococchi: questi batteri servono a digerire gli zuccheri complessi e sono propri di chi ama mangiare a tavola bei piatti di carboidrati, cereali e legumi.
I Proteobatteri
In ultimo abbiamo i Proteobatteri, un tipo di batterio che di solito popola il tratto intestinale di chi ha una malattia infiammatoria. Se il test dovesse rivelarne una presenza superiore al 5% sarebbe quindi opportuno procedere con qualche ulteriore approfondimento per scoprirne la causa.
Come hai visto, conoscere i batteri che popolano il nostro intestino può essere un buon indizio sul nostro stato di salute e le nostre abitudini alimentari.
Ad esempio, se il test sul microbiota dovesse rivelare un’alta percentuale di Firmicuti rispetto a quella dei Batterioidi, già si saprebbe che con il tempo tale rapporto potrebbe favorire problematiche come l’obesità . Nelle persone in sovrappeso infatti il test del DNA del microbiota evidenzia una riduzione del numero dei Batteriodi e un aumento di quello dei Firmicuti.
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Microbiota intestinale: e tu di che enterotipo sei?
Una volta individuati i batteri che popolano il nostro organismo è possibile suddividerli a loro volta in tre ecosistemi principali, ognuno con diverse caratteristiche e funzioni, chiamati enterotipi.
- Enterotipo1: qui è alto il numero di Batterioidi ed è l’ecosistema tipico dei paesi occidentali. Le persone in cui predomina questo ecosistema possono andare incontro a malattie infiammatorie, cardiovascolari e autoimmuni, dovute per lo più allo stile di vita tipico dei paesi industrializzati, ahimè non sempre sano.
- Enterotipo2: qui abbonda la famiglia dei Prevotella e sono propri di chi segue un’alimentazione per lo più vegetariana.
- Enterotipo3: è caratterizzato da una maggiore presenza di batteri del genere Ruminococcus, importanti per il nostro sistema immunitario e impiegati nei processi di metabolizzazione degli zuccheri complessi. La maggiore facilità di assorbire carboidrati e zuccheri potrebbe però portare anche a un indesiderato aumento di peso
Questi enterotipi non sono immutabili, anzi, possono venir modificati attraverso la dieta e uno stile alimentare in grado di favorire la proliferazione di batteri piĂą utili alla nostra salute.
L’importanza della biodiversitĂ
Un altro dato importante da tenere in considerazione è il grado di biodiversità delle famiglie che popolano il nostro intestino. Maggiore è la loro biodiversità , migliore è il nostro stato di salute. Questo perché i batteri in simbiosi con il nostro intestino aumentano il numero degli enzimi in grado di metabolizzare le sostanze nutritive che introduciamo con la dieta. Il loro numero dipende da fattori come la dieta e l’uso di antibiotici. Ecco perché quando stai male e ti rechi in farmacia per comprare un antibiotico il farmacista subito ti chiede “Vuole anche i fermenti lattici?”. Non sta cercando di venderti qualcosa in più, ma semplicemente sta pensando al benessere del tua flora intestinale.
Nel Colon risiedono stabilmente:
- Firmicuti: importanti per la produzione di acido butirrico, fondamentale per la prevenzione delle patologie pro-infiammatorie.
- Actinobacteria: importanti per la salute globale dell’intestino
- Fusobatteri: hanno un doppio ruolo, in quanto possono diventare anche agenti patogeni e favorire la formazione di ulcere o infiammazioni cronice del tratto intestinale
- Batterioidi: hanno un ruolo nell’assorbimento delle sostanze nutritive e contribuiscono al normale mantenimento cellulare ed epiteliale
- Proteobatteri: per l’uomo sono patogeni. Il più comune è L’E. Coli, spesso responsabile delle infezioni del tratto urinario.
Conoscere l’esatta composizione della popolazione batterica che risiede nel nostro intestino può aiutarci a comprendere se la nostra alimentazione è davvero adeguata o carente di qualcosa e soprattutto può aiutarci a prevenire disturbi come infiammazioni e sovrappeso.
Di solito è consigliabile ripetere il controllo ogni 6 mesi da quando si sono apportate modifiche alla propria alimentazione o da quando si è iniziato a fare un giusto uso di probiotici e prebiotici.
lucia sorio
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Grazie
Rispondi a lucia sorio
Dott.ssa Federica De Santi
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Ciao Lucia,
prego, è un piacere! 🙂
Rispondi a Dott.ssa Federica De Santi
Enzo Rapuano
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ottima informazione – è necessario insistere su questi argomenti che risultano essere fondamentali per il ns benessere
Rispondi a Enzo Rapuano
Dott.ssa Federica De Santi
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Buongiorno Enzo,
grazie per il tuo commento! Siamo davvero felici che queste informazioni ti siano utili e siamo d’accordo con te: informare sempre e sempre meglio!
Buona giornata 🙂
Rispondi a Dott.ssa Federica De Santi
Maurizia
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In caso di infezioni ripetute da E.coli che causano ivu ripetute, e da Clostridium, oltre a non poter piĂą assumere antibiotici, c’è qualche possibilitĂ di “rimodulare” la flora intestinale?
Persona con alimentazione “sana”, uso di fermenti e integratori costante
Grazie
Rispondi a Maurizia
Miriana Fabbri
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Buongiorno Maurizia,
le consigliamo di integrare con Sanuril come protezione da microrganismi per 3 mesi.
Può assumere 2 capsule al giorno in fase acuta e 1 capsula in fase preventiva.
Inoltre può aggiungere un protettore e lenitivo della mucosa intestinale come il Succo di Mangostano, sempre per 3 mesi.
Per quanto riguarda il Succo di Mangostano, può assumere un cucchiaio e mezzo prima di andare a letto.
Per qualsiasi necessità siamo a disposizione 🙂
Rispondi a Miriana Fabbri
Pietro
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Salve ho morbo di crohn segui dieta specifica e sto integrando con probiotici mi stanno aiutando tantissimo, con cos’altro potrei integrare per ripristinare il microbiota ? Grazie
Rispondi a Pietro
Simona Cusenza
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Buongiorno Pietro,
Spesso, di sostegno ai probiotici, sono molto utili i prebiotici, fibre e sostanze non digeribili in grado di alimentare i ceppi batterici benefici.
Inoltre, si può considerare di abbinare estratti naturali specifici per favorire in generale il benessere intestinale, come quelli che troviamo In Intestinum Forte.
Restiamo a disposizione per qualsiasi necessitĂ !
Rispondi a Simona Cusenza