Un recente studio australiano rivela una correlazione tra alimenti ‘spazzatura’ e funzioni cerebrali
Una dieta sbagliata nuoce anche al cervello? E’ proprio quel che sembra a giudicare dai risultati di uno studio australiano1 di recente pubblicazione sulla rivista online BMC Medicine.
Conosciamo tutti l’impatto negativo che una alimentazione di scarsa qualità basata su cibi cosiddetti “junk” (cibi “spazzatura”) ed in particolare su molta carne, hamburger e salsicce, patatine fritte e bevande analcoliche zuccherate e colorate può avere sulla salute fisica, specie quella per il sistema cardio-circolatorio, sull’equilibrio di zuccheri e grassi nel sangue, sul sovrappeso, ecc.
Gli studiosi hanno voluto verificare gli effetti di questo tipo di alimentazione, che purtroppo è facile trovare nelle diete di stampo anglosassone che vengono seguite soprattutto nelle fasce di popolazione meno istruite ed abbienti, può avere sulla fisiologia cerebrale. E’ stato seguito per 4 anni un gruppo di 255 persone di età fra i 60 ed i 64 anni che attuavano una alimentazione media di questo tipo. All’inizio ed alla fine dello studio sono state svolte delle Risonanze Magnetiche cerebrali per verificare lo stato funzionale del cervello.
Lo studio ha evidenziato una notevole anomalia relativa alla diminuzione del volume di una importante area cerebrale: quella dell’Ippocampo. Risultava infatti che il volume dell’ippocampo sinistro era significativamente inferiore al termine dello studio rispetto a quello registrato all’inizio.
L’ippocampo è un’area del cervello che sovrintende ad importanti funzioni della persona come la memoria consapevole, la gestione dei movimenti, il controllo del linguaggio. Queste sono alcune delle principali funzioni neurologiche che vanno incontro alla degradazione durante l’invecchiamento e specie se siamo di fronte ad una senescenza cerebrale precoce o alla malattia di Alzheimer.
In particolare l’Ippocampo sinistro è coinvolto proprio nella corretta gestione della “memoria verbale” che permette una coerente e corretta articolazione del linguaggio e del suo ancoraggio con concetti ed emozioni, ripescando dalla memoria le più adeguate parole ed espressioni connesse con ciò che si vuole esprimere.
Il lavoro scientifico che abbiamo citato è il primo che mette in relazione una variazione della struttura cerebrale con il tipo di alimentazione. Grazie e questo studio è possibile intravvedere che una alimentazione troppo ricca di elementi nutrizionalmente scadenti (carni rosse, zuccheri, grassi animali) può incidere sulle caratteristiche cerebrali e sulla corretta funzione neurologica della persona, specie se durante l’età non più giovanile.
Per mantenere in salute le proprie risorse cerebrali consigliamo quindi di scegliere uno stile alimentare ricco di frutta, verdura e cibi integrali (non raffinati), bere molta acqua e, per che vuole raggiungere le migliori prestazioni, usare in abbinamento fitoterapici 100% naturali, come lo Yumberry: utile per l’attenzione, la lucidità mentale e la memoria.
FONTI
BMC MEDICINE – Research article »
Western diet is associated with a smaller hippocampus: a longitudinal investigation
Felice N. Jacka1234*, Nicolas Cherbuin5, Kaarin J. Anstey5, Perminder Sachdev6 and Peter Butterworth5
Bruna Fazzalari Daris
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Cos’è lo Yumberry? Grazie.
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