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L’ottimismo allunga la vita?

Sembra proprio di sì, almeno in base ad uno studio svolto in Scandinavia dalla Umeå University svedese e pubblicato su “Age and Ageing online”.

ottimismo

I ricercatori hanno seguito 646 persone di età media di 89 anni nel corso di 5 anni, conducendo delle interviste campione sul loro grado di benessere, soddisfazione, ottimismo e coinvolgimento sociale. Gli anziani partecipanti, in base al punteggio riportato nel questionario, sono state suddivise in 3 categorie: morale alto (302), morale moderato (203) e morale basso (141).

E’ risultato che la frazione con “morale alto” statisticamente si ammalava di meno e prendeva meno farmaci della altre 2 categorie; inoltre essi in media svolgevano una vita più attiva, più coinvolta socialmente, con una alimentazione migliore e con una minore incidenza di persone sole o ricoverate in case di riposo. Al termine dei 5 anni di osservazione è risultato che il 56% del gruppo con “morale alto” era ancora in vita, rispetto al 32% di quello con “umore basso” e al 39% di quello con ”umore moderato”.

Le risultanze di questo studio epidemiologico sono chiare: lo stato umorale della persona anziana può incidere significativamente sulla prospettiva di vita residua della persona, incidendo anche sulla qualità di essa.

Vivere l’ultimo scorcio di vita in maniera soddisfacente ed ottimistica, riuscendo a guardare ancora al “domani”, malgrado lo stato oggettivo di una vita che si incammina verso la sua naturale conclusione, può essere di notevole sostegno per migliorare sia i tempi di sopravvivenza che soprattutto la qualità globale di ogni giorno vissuto in più.

Per gli anziani può essere di notevole aiuto una alimentazione sana e leggera, con prevalenza di cibi vegetali, con pochi condimenti e calorie contenute, privilegiando i cibi a resa alcalina come legumi freschi, cerali integrali, pesce azzurro fresco, frutta fresca e verdure.

Fondamentale è anche mantenere un delicato ma costante esercizio fisico e mentale, che sostiene l’attività psico-motoria e quella neurologica.
Come integrazione alimentare possono essere utili estratti vegetali a funzione anti-ossidativa e rigenerante ed anche ad effetto rasserenante del sistema nervoso.

Ultimo aggiornamento il: 08/09/2020

Scritto da:

Dott.ssa Federica De Santi
Naturopata

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 08/09/2020

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