Se stai pensando di assumere i fitoestrogeni della soia in menopausa per contrastarne i fastidiosi disturbi, ti consigliamo di leggere questo articolo fino in fondo: probabilmente cambierai idea!
I fitoestrogeni sono composti presenti all’interno degli alimenti e di alcune piante (come la soia) che stimolano la produzione di estrogeni, gli ormoni femminili1. Integrando alcuni alimenti nella nostra alimentazione, possiamo contribuire ad alzare i livelli di estrogeni nel corpo. Per questo motivo è utile sapere quali alimenti contengono fitoestrogeni.
La soia è uno dei principali alimenti che contiene fitoestrogeni. Un suo regolare consumo porta ad un aumento del valore ormonale degli estrogeni nel corpo, per questo era un tempo consigliata in menopausa. Ci sono però dei motivi tecnici per i quali oggi non è più impiegata negli integratori di ultima generazione per il contrasto ai disturbi menopausali.
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Soia: un alimento controverso
Da molti anni, la soia è diventata uno degli alimenti più utilizzati, soprattutto nella cucina vegetariana e vegana, come sostituto delle proteine ricavate dalla carne.
Ci sono molti studi sulle proprietà della soia, alcuni dei quali mettono in luce benefici e rischi del suo uso, in particolare per la problematica delle coltivazioni OGM.
La soia è un alimento ricco di fitoestrogeni che possono contribuire a sostenere le carenze che subentrano nel periodo di climaterio, che precede la menopausa; certamente possiede effetti benefici in questo senso. C’è da valutare anche l’altro lato della medaglia che porta la soia ad essere un alimento da non preferire nel trattamento preventivo dei disturbi della menopausa2. Scopriamolo assieme.
Perché non scegliere i fitoestrogeni della soia in menopausa?
Sei in menopausa? Devi sapere che la soia è stata utilizzata nella prima generazione di integratori per il trattamento dei disturbi della menopausa; non è più tra le piante preferite per il contrasto ai disturbi menopausali perché i suoi fitoestrogeni sono in forma glicosilata; per semplificare: non sono direttamente assorbibili dall’organismo.
I fitoestrogeni della soia hanno quindi il grande limite di aver bisogno di essere “digeriti” nel transito intestinale. Questa digestione dipende dalle condizioni della persona e dalle “fluttuazioni” della sua funzione intestinale3. E’ quindi facile avere differenze nel risultato di un trattamento con la soia fra persone diverse ed anche nella stessa persona, nel tempo, in base alla sua “efficienza intestinale”!
I benefici che potremmo ottenere con un trattamento a lungo termine con la soia in menopausa possono essere molto instabili e variabili. Esistono però altri estratti vegetali che forniscono dei fitoestrogeni già in forma attiva (quindi di efficacia più certa e costante) ed anche in una varietà maggiore.
La soia possiede solo 2 tipi di fitoestrogeni mentre altre piante, come il Trifoglio rosso o il Kudzu, ne apportano rispettivamente 4 o addirittura ben 6 tipi diversi. Il risultato è un miglioramento di efficacia nel trattamento dei disturbi della menopausa.
Per questo i migliori integratori per la menopausa, quelli di ultima generazione, non contengono soia ma altre piante molto più efficaci. Puoi scaricare l’ebook gratuito qui sotto per scoprire tecniche e rimedi naturali per la menopausa.
Alessandra Gisoni
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Ho 50 anni e ancora non sono in menopausa ma vorrei sapere se posso prevenire i fastidi della menopausa.
Grazie
Rispondi a Alessandra Gisoni
Redazione
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Buongiorno Alessandra
per quanto comuni siamo i fastidi della menopausa non è detto che “prendano” tutte le donne nello stesso modo e nella stessa intensità.
Al momento le consigliamo di aspettare e vedere cosa succede quando il ciclo inizierà a saltare. Se lo ritiene opportuno possiamo valutare un sostegno del tono dell’umore. Può approfondire il discorso chiamando il n° verde 800 688 801 e parlando direttamente con le nostre Naturopate 🙂
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