Ti hanno consigliato di assumere Omega 3 per promuovere il benessere generale del tuo organismo, con particolare attenzione al benessere cardiovascolare. Tuttavia, hai un dubbio che ti frena dal loro acquisto: sapendo che gli Omega 3 derivano spesso dall’olio di pesce, temi che possano contenere metalli pesanti come il mercurio1-2.
Una preoccupazione più che comprensibile!
La contaminazione da metalli pesanti negli integratori è una questione reale e delicata, che può mettere in difficoltà chi desidera scegliere il prodotto più sicuro.
Quindi, come puoi fare per assicurarti che gli integratori di Omega 3 siano effettivamente senza mercurio e altri metalli pesanti?
Fortunatamente, esistono alcuni parametri chiave che possono aiutarti a scegliere con maggiore consapevolezza. In questo articolo ti guideremo attraverso questi aspetti, così potrai comprendere meglio:
- Qual è il reale rischio della presenza di mercurio e metalli pesanti negli Omega 3?
- Come selezionare un integratore di Omega3 con basso rischio di contaminanti
- Perché l’olio di Krill è una scelta sostenibile
- Perché l’olio di Krill è un’opzione ottimale per l’organismo
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Ora che sei parte della nostra community di lettori consapevoli, possiamo addentrarci insieme nell’affascinante mondo degli Omega 3 e capire come evitare il rischio di assumere mercurio. Buona lettura!
Contenuto di mercurio e metalli pesanti negli Omega 3: facciamo chiarezza
Gli Omega 3 sono nutrienti essenziali per il benessere dell’organismo. Dovrebbero essere assunti quotidianamente, sia attraverso l’alimentazione che, quando necessario, tramite un’integrazione mirata.
Dico “dovrebbero” perché una delle principali fonti naturali di Omega 3, in particolare di EPA e DHA, è il pesce. Tuttavia, il consumo di pesce non è così frequente come dovrebbe, complicando l’assunzione regolare di questi preziosi acidi grassi.
Quando si parla di integratori di Omega 3, uno dei principali problemi riguarda la possibile presenza di inquinanti come i metalli pesanti, con il mercurio che rappresenta una delle minacce più comuni.
Questo problema è concreto e merita particolare attenzione prima di scegliere un integratore a base di Omega 3 da olio di pesce.
Gli oceani, purtroppo, sono sempre più contaminati da sostanze tossiche come mercurio, cadmio e piombo, che si accumulano nei tessuti dei pesci e, di conseguenza, possono finire negli integratori che assumiamo, come anche in generale nel pesce che mangiamo. Per questo motivo, è fondamentale prestare attenzione alla qualità e alla provenienza degli integratori di Omega 3.
Come scegliere un integratore di Omega 3 senza metalli pesanti
Come hai scoperto poco fa, i pesci negli oceani corrono il rischio di accumulare inquinanti. Questo perché si trovano a capo di una catena alimentare che coinvolge altri pesci, aumentando così il rischio di accumulare metalli pesanti.
Tuttavia, negli stessi oceani vivono anche crostacei che offrono una fonte eccellente di EPA e DHA. Tra questi, spicca l’Euphausia Superba, meglio conosciuto come Krill, un piccolissimo crostaceo che abita le acque fredde e incontaminate dell’Antartico.
Una caratteristica determinante del Krill è la sua alimentazione. Devi sapere, infatti, che si nutre principalmente di fitoplancton, evitando così di introdurre nella sua dieta pesci o altri organismi che possono accumulare inquinanti.
Questo aspetto rende il Krill naturalmente meno soggetto all’accumulo di metalli pesanti come il mercurio, rispetto ad altri pesci di grossa taglia come il tonno, lo squalo, la spigola, o il pesce spada2. Di conseguenza, l’olio di Krill è considerato una scelta ottimale per integrare Omega 3.
Qual è il rischio associato all’assunzione di mercurio
Se sei nato, o nata tra gli anni ‘70 e ‘90, probabilmente ricorderai i vecchi termometri a mercurio, quelli che si scaricavano facilmente, al contrario di quelli attuali al gallio. La loro produzione è stata vietata nel 2009, proprio a causa della tossicità del mercurio.
Il mercurio è un metallo altamente tossico, soprattutto per i suoi effetti sul sistema nervoso.
Un’esposizione continua o un’assunzione eccessiva di mercurio può provocare sintomi come ansia, intorpidimento, problemi cognitivi, tremori e molto altro3.
Per farti un esempio, in Svezia, a causa dei rischi legati al mercurio, è stato consigliato alle donne in gravidanza di evitare il consumo di pesci come il luccio o il pesce persico, che possono accumulare metalli pesanti, incluso il mercurio, nelle loro carni1. Anche se lo studio suggerisce che sarebbe preferibile limitare il contenuto di mercurio del pesce piuttosto che evitare del tutto il suo consumo, vista la ricchezza di nutrienti di questo alimento.
Oltre al pesce, anche le piante sono costantemente esposte a fattori inquinanti, tra cui i metalli pesanti. Secondo quanto suggerito in una revisione di studi4, entra in gioco in questo caso un antiossidante particolare: il Glutatione, che sembra possa contribuire alla loro rimozione.
Nello specifico, il Glutatione (GSH) è una molecola molto importante per rimuovere i metalli pesanti dalle cellule. Questo perché i metalli hanno una forte affinità per il gruppo tiolico (-SH) del Glutatione, una parte della molecola che si lega facilmente ai metalli, favorendo la loro eliminazione.
Inoltre, il Glutatione è un precursore delle fitochelatine, composti che nelle piante legano e neutralizzano i metalli pesanti.
Secondo quanto suggerito in uno studio pubblicato sulla rivista The Scientific World Journal, anche il Selenio potrebbe svolgere un’azione benefica sui metalli pesanti. Quando si lega al mercurio, forma composti stabili che aiutano a ridurre i sintomi dell’intossicazione. Ciò su cui questo studio ha approfondito è che l’integrazione di Selenio può contribuire a sostenere l’eliminazione del mercurio e a ridurre i danni derivanti dallo stress ossidativo indotto dai metalli5.
Omega 3 da Olio di Krill: una scelta sostenibile
Il Krill è un crostaceo davvero interessante.
Sai qual è una delle sue caratteristiche? Le sue dimensioni! È lungo meno di 6cm, ma nonostante ciò rappresenta una delle biomasse più popolose del pianeta!
Inoltre, il Krill è fondamentale per l’ecosistema marino. Per questo motivo, la sua pesca è soggetta a una precisa regolamentazione, il cui scopo è quello di proteggere la fauna marina che regna nell’Antartico.
In Omega 3 Krill Oil Salugea viene utilizzato solo olio di Krill antartico, pescato in modo eco-sostenibile nell’area FAO 48. La modalità di pesca impiegata si basa su un metodo bene preciso e regolamentato, che assicura che gli animali più grandi vengano lasciati liberi. Inoltre, è certificata dal Marine Stewardship Council, che garantisce il rispetto di rigorosi standard ecologici.
Per questo rappresenta una scelta sostenibile.
Salugea, inoltre, utilizza olio di Krill con certificazione IKOS (International Krill Oil Standards), uno standard di qualità per gli oli di Krill, simile a IFOS. Questa certificazione di terze parti valuta il prodotto secondo cinque criteri fondamentali:
- Conformità Stabilimento di produzione
- Conformità regolatoria del Prodotto/Ditta
- Metodi analitici di qualità conformi agli std IFOS
- Ispezione e monitoraggio tramite il programma IKOS
- Soddisfazione dell’IKOS Consumer Report
Grazie a questi controlli rigorosi, l’olio di Krill Salugea ha ottenuto la valutazione massima di 5 stelle IKOS, garanzia di purezza e qualità.
Olio di Krill: un’opzione ottimale
Il Krill è una fonte ricchissima di Omega3 EPA e DHA, ma offre anche altri benefici.
Oltre agli Omega3, l’Olio di Krill fornisce due nutrienti molto preziosi che non si trovano naturalmente nell’olio di pesce: Colina e Astaxantina.
La Colina può rivelarsi utile per supportare il metabolismo dei grassi e il corretto funzionamento del fegato, mentre l’Astaxantina è conosciuta per la sua potente azione antiossidante6.
È importante sapere che uno dei principali nemici del nostro benessere è lo stress ossidativo causato dai radicali liberi. Quando l’equilibrio tra la loro produzione e la loro eliminazione si altera, si verifica una condizione chiamata danno ossidativo, che può influire negativamente sul benessere delle cellule e accelerare i processi di invecchiamento.
L’Astaxantina, grazie alla sua azione antiossidante può contribuire in modo efficace a contrastare il danno ossidativo.
Inoltre, gli Omega3 EPA e DHA presenti nell’Olio di Krill sono legati a fosfolipidi, a differenza di quelli nell’Olio di pesce, che sono legati a trigliceridi. Questa differenza può rendere gli Omega3 del Krill più facilmente assimilabili e biodisponibili per l’organismo7.
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