La vitamina D è una vitamina molto preziosa per il benessere dell’organismo. Contribuisce al normale assorbimento del Calcio e del Fosforo, interviene nei meccanismi di risposta del sistema immunitario, riveste un ruolo nella funzione muscolare e, dulcis in fondo, è legata anche al benessere della pelle1 e dei capelli2. E le azioni della vitamina D non finisco mica qui, sai? Alcuni studi clinici recenti3-4, infatti, hanno evidenziato un possibile legame tra bassi livelli ematici di vitamina D e aumento del peso corporeo.
Ma sarà vero che la carenza di vitamina D fa ingrassare?
Grazie alla lettura dell’articolo scoprirai:
- la relazione tra vitamina D e peso corporeo
- come scoprire una carenza di vitamina D
- come mantenere adeguati livelli di vitamina D
Sai già che la carenza di vitamina D è una condizione piuttosto comune? Quando i livelli di vitamina D sono bassi, le prime a risentirne sono le ossa, che possono diventare più fragili. Ne abbiamo parlato in modo approfondito nella guida Salugea intitolata Osteoporosi. È gratuita e puoi scaricarla ora e leggerla quando vuoi.
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Ora che anche tu hai la tua guida Salugea possiamo addentrarci nella scoperta del legame tra vitamina D e peso corporeo. Buona lettura!
Vitamina D e variazioni di peso: cosa dicono gli studi
Uno studio clinico3 condotto dal Dipartimento di gastroenterologia ed epatologia dell’Università di Rijeka, in Croazia, ha evidenziato un’elevata prevalenza della carenza di vitamina D nelle persone con obesità rispetto a soggetti con un indice di massa corporea nella norma.
Questi dati hanno portato i ricercatori a chiedersi se la carenza di vitamina D fosse la causa, o la conseguenza dell’aumento del peso corporeo. Come affermato nelle conclusioni del lavoro, sono necessari ulteriori studi per arrivare alla risposta. Pertanto, seguire uno stile di vita sano e un regime alimentare equilibrato, rimangono le prime opzioni di trattamento per promuovere l’equilibrio del peso corporeo. Mentre l’integrazione specifica di vitamina D rimane un’opzione da valutare nelle persone che manifestano una sua carenza anche dopo la perdita di peso.
Un lavoro4 eseguito dall’Unità di endocrinologia dell’Università del Foro Italico di Roma ha suggerito il possibile effetto positivo di un’integrazione di vitamina D nelle persone con obesità, più inclini a manifestare una sua carenza. La spiegazione di questo deficit è da ricercare in un’alterazione del metabolismo della vitamina D, che è liposolubile, e nell’aumento del tessuto adiposo, che potrebbe sequestrare questa vitamina, rendendola meno disponibile. Pertanto, concludono i ricercatori, la relazione tra obesità e deficit di vitamina D è un fattore clinicamente rilevante e, in quanto tale, da tenere in considerazione nel trattamento dell’obesità. Gli studi clinici sul legame tra variazione di peso e carenza di vitamina D non finiscono qui.
Un lavoro5 condotto dal Dipartimento di Nutrizione della Scuola di Sanità Pubblica dell’Università di Scienze Mediche di Teheran, ha analizzato gli effetti di un’integrazione di vitamina D in un gruppo di donne in normali condizioni di salute e in sovrappeso. I risultati del lavoro hanno evidenziato che un aumento delle concentrazioni sieriche di vitamina D, ottenuto con integrazione specifica, ha portato a una riduzione della massa grassa nelle donne che hanno partecipato allo studio.
A conclusioni analoghe sono arrivati i ricercatori del Dipartimento di Medicina dell’università di Washington. Alla fine dello studio6 è stato osservato che le donne con un adeguato apporto di vitamina D hanno ottenuto risultati migliori nella gestione del peso corporeo, rispetto alle donne che, durante lo studio, hanno ricevuto solo un placebo. Entrambi i gruppi hanno seguito un regime alimentare ipocalorico e hanno praticato attività fisica.
Ma allora, livelli ematici nella norma di vitamina D possono contribuire all’equilibrio del peso corporeo?
Attualmente, non è possibile rispondere a questa domanda con esattezza. Se il tuo desiderio è quello di perdere peso, ti consigliamo di farlo seguendo un regime alimentare vario ed equilibrato – meglio ancora se scelto con un nutrizionista – e uno stile di vita sano e attivo. E ti consigliamo anche di controllare periodicamente i valori della vitamina D, perché si tratta di un’alleata preziosa per il benessere e il corretto funzionamento dell’organismo.
Come accorgersi di una carenza di vitamina D
Accorgersi di una carenza di vitamina D è davvero semplicissimo. Puoi scoprire i livelli ematici di questa vitamina con un semplice prelievo del sangue.
I valori della vitamina D generalmente sono compresi tra 20 e 40 ng/mL. Valori inferiori a 20ng/ml possono evidenziare una situazione di carenza su cui, in molti casi, è possibile intervenire con un un’integrazione giornaliera specifica.
In questo caso, ti consigliamo la formulazione di DKE+ Magnesio Salugea. Si tratta di un integratore con ingredienti 100% naturali per apportare 2000 UI di vitamina D3 naturale (Colecalciferolo da Lichene) al giorno, il massimo dosaggio di vitamina D consentito per un integratore. In più, contiene anche vitamina K2, che lavora in sinergia con la vitamina D per il mantenimento di ossa normali, vitamina E, che contribuisce a contrastare lo stress ossidativo e Magnesio per contrastare il senso di stanchezza.
Valuta con il tuo medico l’opportunità di eseguire le analisi per il dosaggio della vitamina D e una volta ottenuti i risultati vaglia con lui il trattamento più idoneo da seguire.
Come mantenere adeguati livelli di vitamina D
La fonte principale di vitamina D è endogena. L’organismo, infatti, riesce a sintetizzare la vitamina con l’esposizione solare.
Per sintetizzarne una quantità sufficiente è consigliato esporsi alla luce del sole 20 minuti al giorno tutti i giorni7. Fino a qualche tempo fa si credeva che l’uso della protezione solare potesse bloccare la produzione di vitamina D. Oggi è stato dimostrato8 che l’uso della protezione solare non compromette la sintesi della vitamina D nelle persone in normali condizioni di salute. Quindi, mi raccomando, applica la protezione solare ogni volta che ti esponi ai raggi solari.
Diversi fattori7, invece, possono influenzare la sintesi endogena di vitamina D. Tra questi abbiamo:
- il colore della pelle. Le persone con la pelle più scura necessitano di un’esposizione maggiore
- l’altitudine e la latitudine del posto in cui ci si trova
- particolari condizioni cliniche
Le fonti alimentari di vitamina D, ahimè, non sono molte. E questo spiega come mai la sua carenza è piuttosto comune. Tra gli alimenti che apportano vitamina D troviamo il pesce azzurro, alcuni tipi di funghi e le uova.
In caso di livelli di vitamina D inferiori a quelli considerati nella norma, o nel caso in cui non sia possibile esporsi al sole con regolarità, potrebbe rivelarsi opportuno ricorrere a un’integrazione specifica.
Spero che l’articolo sia stato interessante e ti abbia fornito le risposte che stavi cercando. Il nostro appuntamento è, come sempre, al prossimo articolo, ma se hai dubbi, curiosità o hai bisogno di un consiglio personalizzato, puoi scriverci nei commenti.
Patrizia Virgilio
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Dopo solo 1 settimana che assumo dkE sento la differenza …non avevo dubbi in quanto si percepiva da come gli integratori venivano presentati !!!
Rispondi a Patrizia Virgilio
Simona Cusenza
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Ciao Patrizia,
Che bella notizia, grazie per aver riportato qui la tua esperienza con DKE + Magnesio! 😊
Porta avanti pure il trattamento, così potrai consolidare maggiormente nel tempo i benefici che stia già avvertendo.
Restiamo a disposizione e ti auguriamo una splendida giornata!
Rispondi a Simona Cusenza
Maria
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Grazie da quoando prendo la vitamina DKE sto benissimo grazie
Rispondi a Maria
Simona Cusenza
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Grazie a te Maria 🥰
Sempre a tua disposizione!
Rispondi a Simona Cusenza