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Come prevenire il decadimento cognitivo

In questo articolo scopriamo insieme come prevenire il decadimento cognitivo e come mantenersi giovani sia da un punto di vista fisico che mentale.

decadimento cognitivo prevenzione

Le aspettative di vita, nel corso degli anni, sono molto cambiate.  Negli anni’60 ad esempio, superavano di poco i 60 anni. Oggi invece la qualità della vita è cambiata molto, la medicina è progredita, alcune malattie sono state vinte e solo negli ultimi 50 anni abbiamo ottenuto una cosa come ben 14 anni di aspettativa di vita in più. Per non parlare dei “nonnetti” quasi ottantenni che è possibile vedere mentre fanno ancora climbing o ballano zumba. Cosa impensabile fino a qualche decennio fa.

Pensa che la scalatrice giapponese Tamae Watanabe ha scalato l’Everest a 73 anni, aggiudicandosi il Guinness dei primati e l’insolito titolo di Climber piĂą anziana del mondo. Per non parlare di Ed Whitlock, che a 85 anni si dedica ancora con grande gioia alla corsa.

Sicuramente nel loro caso, mantenersi sportivi e attivi, sia da un punto di vista fisico che mentale, ha fatto la differenza, perché diciamolo francamente, arrivare a 90 anni senza aver conservato la propria lucidità o autonomia, credo non sia il desiderio di nessuno. O mi sbaglio?

La Medicina Personalizzata

L’evidente amore per lo sport e la natura di Ed e Tamae ha sicuramente influenzato positivamente la qualitĂ  della loro vita. Ma se da una parte il merito di questa florida longevitĂ  va allo stile di vita sano, un’altra va ai fattori genetici, sia perchĂ© come e quanto invecchiamo è scritto nel nostro patrimonio genetico, sia perchĂ© lo studio dei geni può contribuire a prevenire l’insorgenza di malattie degenerative.

Una lunga vita ci rende più esposti ad alcuni problemi di salute tipicamente legati all’avanzare dell’età. Oggi più di ieri assume quindi un ruolo fondamentale la medicina personalizzata, che potremmo definire la nuova medicina che ceratterizzerà il terzo millennio.

La genetica potrebbe aiutare il medico ad avvertirci verso quali malattie siamo piĂą predisposti, permettondoci di agire nella prevenzione, prima che queste abbiano effettivamente la possibilitĂ  di manifestarsi.

Virus e batteri: due acceleratori del decadimento cognitivo

Le ricerche mediche hanno individuato in virus e batteri dei fattori che potrebbero faorire il processo di decadimento mentale. Uno studio1 condotto dall’Università di Bologna, ad esempio, ha indivudiato in alcuni virus appartenenti alla famiglia dell’herpesche un fattore scatenante l’accelerazione dell’invecchiamento cognitivo.

Possono avere un’influenza negativa anche le infezione croniche virali e batteriche. Le infezioni inducono infatti dei processi infiammatori dannosi sia da un punto di vista neurologico che cerebrale. Prevenire le infezioni virali potrebbe quindi aiutarci a mantenere una mente giovane nel tempo.

Certo difendersi dall’attacco di virus e batteri non è cosa da poco, se pensiamo che si trovano comunemente ovunque. Ecco perchè è molto importante potenziare e mantenere in forma il nostro sistema immunitario, così come giocare d’anticipo con la prevenzione.

ecco qualche consiglio per stare alla larga da infezioni: evita di frequentare ambienti troppi affollati e poco areati, lavati spesso le mani, cerca di mangiare alimenti freschi e di stagione, ricchi di principi nutritivi, e trascorri più tempo che puoi all’aria aperta, magari facendo sport.

I tuoi alleati: Vitamina C e Antiossidanti

Il tuo miglior alleato per proteggere il tuo benessere è la vitamina C, che stimola la funzionalità delle cellule del nostro sistema immunitario, soprattutto dei globuli bianchi. Il nostro organismo da solo non ha la capacità di produrre questa vitamina, per cui l’unico modo che abbiamo di assumerla è attraverso l’alimentazione o l’integrazione. Ottimi integratori naturali utili per sostenere il sistema immunitario e ricchissimi di vitamina C sono:

Il succo di Melograno puro: è un potente protettore dai radicali liberi, grazie al suo contenuto naturale di Selenio, e un importante sostegno del nostro sistema immunitario che viene rinforzato e messo in grado di rispondere al meglio agli attacchi di batteri e virus.

Il succo di Aronia: una pianta arbustiva originaria del Nord-America i cui frutti sono utilizzati come alimenti funzionali per il loro contenuto di principi attivi, in particolare Polifenoli, Antociani e Vitamina C. Ha proprietĂ  antiossidanti, antinfiammatorie, vaso protettrici, ed è utile per migliorare le condizioni dell’organismo in caso di immunodepressione, ovvero quando il sistema immunitario perde di efficienza a causa di una malattia o in etĂ  avanzata.

Il succo di Acai: le bacche di Acai sono frutti dal colore violaceo le cui palme crescono nella foresta pluviale amazzonica, in Brasile. Il loro succo è ricco di vitamine, sali minerali, antiossidanti e oligoelementi preziosi per il benessere dell’organismo. L’Acai inoltre è ricco di acidi grassi insaturi essenziali Omega 3, un vero toccasana anche per contrastare i processi infiammatori e aumentare le prestazioni cognitive.

Anche il succo di Acerola è ad alto contenuto di Vitamina C naturale!

Su come aumentare le prestazioni cognitive abbiamo anche scritto un e-book scaricabile gratuitamente e da leggere tutto d’un fiato. Al suo interno troverai tanti consigli su come avere in breve tempo una memoria da elefante e aumentare la tua capacità di concentrazione. Per averlo subito ti basta fare un click qui!

Tornando invece ai succhi ricordati che per ottenere il massimo dei risultati è necessario che siano puri, non diluiti con acqua o altri frutti, e rigorosamente spremuti a freddo e conservati in vetro scuro (non in plastica), senza conservanti, coloranti e zuccheri aggiunti, in modo da salvaguardare le proprietà nutrizionali dei frutti d’origine.

Succo di Acerola

Ultimo aggiornamento il: 22/01/2021

Scritto da:

Dott. Damiano Galimberti
Dietologo e Nutrizionista Anti-Aging

il

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BIBLIOGRAFIA

1 Immun Ageing. 2010; 7: 16.Published online 2010 Dec 14. doi: 10.1186/1742-4933-7-16 Alzheimer’s disease gene signature says: beware of brain viral infections. Elisa Porcellini, Ilaria Carbone, Manuela Ianni e Federico Licastro.