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Il vino rosso fa bene o fa male alla prostata?

vino e prostata

Quando sei a cena con gli amici ti piace fare qualche brindisi ma ora che sono comparsi i primi fastidi legati alla prostata ti sta sorgendo qualche dubbio? Ti stai chiedendo se l’alcol e in particolare il vino fa bene o fa male alla prostata?

Partiamo dal presupposto che, a meno che un alimento non sia velenoso, non si può generalizzare sul “fa male o fa bene”. Possono esserci situazioni e condizioni in cui un alimento è consigliato e altre in cui invece è sconsigliato. E quando si parla di alcol e vino la parola d’ordine è sempre moderazione!

Il vino rosso fa male alla prostata? Meglio rosso o bianco?

Per prima cosa è necessario fare una premessa. Il vino è una bevanda che contiene una certa percentuale di alcol e dunque se consumato eccessivamente presenta tutti gli effetti negativi classici dell’alcol sull’organismo. Perciò di regola è sempre opportuno moderarne il consumo.

Fra vino rosso e bianco ci sono delle differenze sul piano nutrizionale che derivano dal differente processo di produzione.

Per fare il vino rosso infatti si utilizza tutto l’acino d’uva, comprese le bucce, i semi e gli steli che vengono lasciate nei tini a macerare. Nella produzione del vino bianco invece questi elementi vengono rimossi prima della fermentazione.

Grazie alla macerazione con le bucce, il vino rosso è maggiormente ricco di composti vegetali benefici rispetto al vino bianco. In particolare si tratta di tannini e resveratrolo, che hanno un’azione antiossidante.

Da numerose indagini epidemiologiche1-2 pare che siano proprio questi elementi a rendere il consumo moderato di vino rosso (3-5 bicchieri a settimana) protettivo nei confronti della prostata e dell’apparato circolatorio. Al contrario un consumo anche moderato di vino bianco pare che aumenti il rischio di complicazioni per la prostata. Un consumo eccessivo, in entrambi i casi, invece sembra aumentare i rischi di sviluppare conseguenze serie e in generale la sintomatologia prostatica.

Detto questo, al posto tuo frenerei l’entusiasmo!

Nonostante le constatate proprietà biologiche del resveratrolo3-4-5, pare che per ottenere i tanto decantati effetti protettivi ne servano elevati dosaggi e dunque non raggiungibili assolutamente con un bicchiere al giorno. E ovviamente quantità superiori di alcol sono sicuramente dannose per l’organismo.

Perciò limita il suo consumo e se proprio decidi di bere qualche bicchiere di vino a settimana, fallo durante i pasti e mai a stomaco vuoto!

I dati epidemiologici6 raccolti periodicamente dall’Istituto Superiore di Sanità infatti dimostrano che l’alcol è uno tra i più temibili fattori di rischio e di malattia in Italia.

In questo caso, parlando di prostata, il vino e in generale l’alcol può incidere negativamente sui sintomi urinari. Vediamo perché.

Effetti negativi dell’alcol sulla prostata

Se qualche bicchiere di vino rosso è concesso, tutti gli altri alcolici sono banditi!

E ci sono validi motivi, specialmente per chi ha già un rischio o manifestazione di ingrossamento della prostata.

L’alcol ha un’azione diuretica

Con l’invecchiamento una grande percentuale degli uomini va incontro all’ingrossamento della ghiandola prostatica. Questa situazione può generare fastidi più o meno intensi che interessano per lo più il flusso urinario e la vescica.

L’alcol è una sostanza diuretica, perciò aumenta la quantità di urina e dunque sollecita il bisogno di svuotare la vescica. Impellenza che è già un problema negli uomini con ingrossamento prostatico.

In più può anche irritare la vescica peggiorando i fastidi.

L’alcol influenza i muscoli della vescica

Forse non ci hai mai pensato, ma oltre ai muscoli di braccia e gambe (che dopo qualche bicchiere di troppo non rispondono proprio come dovrebbero), anche i muscoli della vescica risentono del consumo di alcol.

In particolare questo fa contrarre i muscoli del collo della vescica (la parte più bassa che precede l’uretra) e quindi lo svuotamento diventa più difficile poiché per far partire il flusso è necessario il rilassamento di questi muscoli.

Quindi da una parte aumenta lo stimolo perché la vescica si riempie ma dall’altro diventa complicato svuotarla.

Tipicamente in caso di ingrossamento della prostata ci sono già difficoltà nello svuotamento della vescica e problemi di scarso flusso, perciò il consumo di alcol può peggiorare ulteriormente questa situazione.

L’alcol è una sostanza pro-infiammatoria

L’alcol è una sostanza che promuove l’infiammazione perciò può sollecitare una prostata infiammata e influire sul flusso delle urine. Un po’ come mettere benzina sul fuoco!

L’alcol può portare a disidratazione

Generalmente chi consuma alcol in eccesso tutti i giorni infatti, beve molta poca acqua e quindi tende a disidratarsi. La disidratazione induce i reni a trattenere i liquidi e quindi urinare è più complicato.

Se già c’è questa difficoltà a causa della prostata capirai anche tu che non è il caso di infierire!

Come sostenere la funzionalità della prostata

In primis, se hai già iniziato ad avvertire fastidi come minzioni frequenti (soprattutto di notte), flusso urinario difficoltoso e discontinuo, difficoltà nello svuotamento completo della vescica, come avrai già capito metti da parte il vino e gli alcolici 😉

Poi puoi supportare la funzionalità della prostata controllando l’alimentazione e affidandoti a sostanze naturali specifiche per il benessere di questo organo.

Un esempio riconosciuto sono l’Epilobio e i semi di Zucca.

L’Epilobio, è una pianta erbacea dai fiori a grappolo molto belli e l’estratto dell’erba viene utilizzato nel sostegno della prostata perché vanta proprietà antiflogistiche ed emollienti7 grazie all’elevato contenuto di composti chiamati flavonoidi.

I semi di Zucca sono ricchissimi di antiossidanti, specialmente di carotenoidi e vitamina E, e acidi grassi. Una loro proprietà molto importante è quella antinfiammatoria8.

Entrambi questi rimedi naturali hanno riportato effetti positivi9-10 nel trattamento di uomini con ingrossamento della prostata e correlati fastidi.

Puoi trovare sia l’estratto secco titolato di Epilobio che quello di semi di Zucca all’interno dell’integratore naturale Prostadoc. Rispetto ad altri integratori che utilizzano un singolo ingrediente, Prostadoc racchiude un mix di estratti vegetali sinergici, specifici e brevettati per il benessere della prostata: EnotProst® (Epilobio), Zucca, Ortica, Melograno e Selenio.

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Se hai ancora qualche domanda scrivici nei commenti 🙂

Ultimo aggiornamento il: 05/04/2023

Scritto da:

Dott.ssa Simona Cusenza
Biologa Nutrizionista

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 05/04/2023

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Facciamo due chiacchere?

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    Sandro Battaglia

    |

    Sto assumendo le capsule di Prostadoc sto da un mese e mezzo e sinceramente sto trovando dei benefici. Aspetterò di completare il ciclo per un ulteriore commento. Cordiali saluti

    Rispondi a Sandro Battaglia

    • Avatar

      Simona Cusenza

      |

      Buongiorno Sandro,

      Ti ringraziamo per la tua fiducia e per aver condiviso qui la tua prima esperienza con Prostadoc 😊

      Restiamo a disposizione per qualsiasi necessità!

      Rispondi a Simona Cusenza

    • Avatar

      Simona Cusenza

      |

      Buongiorno Ciro,

      Grazie per aver scelto Prostadoc! Se ti fa piacere tienici aggiornati sui risultati 😊

      Rispondi a Simona Cusenza

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NOTE E BIBLIOGRAFIA

1Elizabeth A. Platz, Eric B. Rimm, Ichiro Kawachi, Graham A. Colditz, Meir J. Stampfer, Walter C. Willett, Edward Giovannucci, Alcohol Consumption, Cigarette Smoking, and Risk of Benign Prostatic Hyperplasia, American Journal of Epidemiology, Volume 149, Issue 2, 15 January 1999, Pages 106–115, https://doi.org/10.1093/oxfordjournals.aje.a009775

2Vartolomei MD, Kimura S, Ferro M, Foerster B, Abufaraj M, Briganti A, Karakiewicz PI, Shariat SF. The impact of moderate wine consumption on the risk of developing prostate cancer. Clin Epidemiol. 2018;10:431-444 – https://doi.org/10.2147/CLEP.S163668

3Azachi M, Yatuv R, Katz A, Hagay Y, Danon A. A novel red grape cells complex: health effects and bioavailability of natural resveratrol. Int J Food Sci Nutr. 2014 Nov;65(7):848-55. doi: 10.3109/09637486.2014.917152. Epub 2014 May 15. PMID: 24827888.

4Apostolidou C, Adamopoulos K, Iliadis S, Kourtidou-Papadeli C. Alterations of antioxidant status in asymptomatic hypercholesterolemic individuals after resveratrol intake. Int J Food Sci Nutr. 2015 Aug;67(5):541-52. doi: 10.3109/09637486.2016.1174192. Epub 2016 Apr 24. PMID: 27108746.

5Bo S, Ciccone G, Castiglione A, Gambino R, De Michieli F, Villois P, Durazzo M, Cavallo-Perin P, Cassader M. Anti-inflammatory and antioxidant effects of resveratrol in healthy smokers a randomized, double-blind, placebo-controlled, cross-over trial. Curr Med Chem. 2013;20(10):1323-31. doi: 10.2174/0929867311320100009. PMID: 23298135.

6Istituto Superiore di Sanità: Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia – Rapporto 2020

7Esposito C, Santarcangelo C, Masselli R, Buonomo G, Nicotra G, Insolia V, D’Avino M, Caruso G, Buonomo AR, Sacchi R, Sommella E, Campiglia P, Tenore GC, Daglia M. Epilobium angustifolium L. extract with high content in oenothein B on benign prostatic hyperplasia: A monocentric, randomized, double-blind, placebo-controlled clinical trial. Biomed Pharmacother. 2021 Jun;138:111414. doi: 10.1016/j.biopha.2021.111414. Epub 2021 Mar 23. PMID: 33765581.

8Zerafatjou N, Amirzargar M, Biglarkhani M, Shobeirian F, Zoghi G. Pumpkin seed oil (Cucurbita pepo) versus tamsulosin for benign prostatic hyperplasia symptom relief: a single-blind randomized clinical trial. BMC Urol. 2021 Oct 19;21(1):147. doi: 10.1186/s12894-021-00910-8. PMID: 34666728; PMCID: PMC8527717.

9Deng L, Zong W, Tao X, Liu S, Feng Z, Lin Y, Liao Z, Chen M. Evaluation of the therapeutic effect against benign prostatic hyperplasia and the active constituents from Epilobium angustifolium L. J Ethnopharmacol. 2019 Mar 25;232:1-10. doi: 10.1016/j.jep.2018.11.045. Epub 2018 Dec 5. PMID: 30529422.

10Vahlensieck W, Theurer C, Pfitzer E, Patz B, Banik N, Engelmann U. Effects of pumpkin seed in men with lower urinary tract symptoms due to benign prostatic hyperplasia in the one-year, randomized, placebo-controlled GRANU study. Urol Int. 2015;94(3):286-95. doi: 10.1159/000362903. Epub 2014 Sep 5. PMID: 25196580.