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L’ansia è contagiosa

Stare vicino ad una persona non significa condividerne soltanto esperienze e situazioni.

Infatti sono le emozioni la prima cosa ad essere trasmessa, spesso e volentieri in modo del tutto inconsapevole. E se una risata riesce a diffondere allegria, lo stesso accade per sensazioni e stati d’animo opposti come l’ansia.

ansia contagiosa

Per quanto un individuo possa tentare di mascherare la sua condizione, le sensazioni di instabilità e di fastidio che ci impediscono di affrontare la quotidianità con il giusto livello di sicurezza sono impossibili da nascondere. Anzi, si riflettono su chi ci circonda.

Difficilmente l’ansioso ammetterà la sua condizione, tenderà a sottostimare la sua condizione finendo per coinvolgere le persone a lui più vicine.

Questo contagio non deriva soltanto da vicinanza ed empatia. Esiste infatti una spiegazione scientifica fornita da una ricerca tedesca1 pubblicata dall’Università di Dusseldorf su PLos One.

Si tratta sostanzialmente di chimica, la stessa per ogni specie del regno animale di cui l’uomo è parte, studiata su un campione di 49 studenti.

Comunicazione inconscia derivante da segnali chimico-fisiologici (la responsabilità va attribuita ai feromoni sostanze biochimiche prodotte da ghiandole esocrine) che sono emesse dagli organismi viventi a basse concentrazioni con la funzione di segnali) sprigionati dal corpo e captati dai nostri vicini in modo del tutto inconsapevole e senza la possibilità di essere condizionati dalla comunicazione verbale.

Per tentare di individuare questi segnali corporei, i ricercatori hanno tamponato il sudore di un gruppo di studenti prima di sostenere un esame orale e prima di svolgere una normale attività motoria. Gli stessi campioni sono stati sottoposti all’olfatto di altri studenti che non hanno riscontrato alcuna differenza consapevole ma si è evidenziata un evidente differenza a livello di attività cerebrale.

Le aree del cervello coinvolte sono diverse. La sudorazione derivante dall’ansia da esame “colpisce” le zone relative alle emozioni sociali quali insula, giro fusiforme e corteccia cingolata. Le stesse aree non hanno avuto alcun tipo di reazione durante l’esposizione al campione relativo all’attività fisica in condizioni prive da sentimenti di ansia.

È dunque scientificamente provato come queste sensazioni di preoccupazione e ansia siano trasmissibili.

Per questa ragione, coloro che non riconoscono il loro stato di persone ansiose non si rendono conto di quanto danno possano arrecare alle persone che le circondano.

La reazione tipica è la negazione e lo scaricare la propria condizione come responsabilità altrui nella totale convinzione di essere immuni a stati tipici delle persone sotto stress e ansia, creando stati di allerta e soggezione che possono, nel lungo periodo, creare condizioni di logore e critiche.

Non si tratta dunque di stati controllabili e facilmente riconoscibili. L’unica strada può essere la consapevolezza di aver bisogno di porre rimedio ad una situazione del tutto normale ma che richiede le dovute accortezze e precauzioni.

Ultimo aggiornamento il: 10/01/2024

Scritto da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il

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1Prehn-Kristensen A, Wiesner C, Bergmann TO, Wolff S, Jansen O, et al. Induction of Empathy by the Smell of Anxiety. (2009) PLOS ONE 4(6): e5987. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0005987