Hai letto che la tisana al tarassaco fa bene a stomaco e intestino, contrasta la pancia gonfia e depura l’organismo: ed eccoti qui a cercare la ricetta. Sei nel posto giusto, qui trovi sia la ricetta dell’infuso che quella del decotto al tarassaco. Che differenza c’è? Lo scopriamo tra poche righe!
Ma qual è il tarassaco?
E’ uno dei fiori più poetici e divertenti: chi da bambino non ha mai soffiato a occhi chiusi un soffione alzi la mano. Come prevedevo, siete in tanti ad aver giocato col fiore del dente di leone (uno dei tanti nomi del tarassaco).
Sai che con i fiori si possono cucinare simpatiche frittate, e che le foglie fresche possono essere impiegate per insalate di stagione, fresche e salutari? Da provare! Ma torniamo alla nostra calda tisana.
Tisana: decotto o infuso di Tarassaco?
Col Tarassaco possiamo preparare sia un decotto che un infuso, e utilizzare sia le radici che fiori e foglie. Ma come scegliere cosa preparare, come e con quali parti della pianta?
Prima di tutto ti ricordiamo che nell’infuso non si raggiunge mai la temperatura di ebollizione: quando l’acqua è ben calda ma ancora non bolle (arriva a circa 95°), si spegne il fuoco e la si versa sugli ingredienti della tisana, spesso fiori e foglie. Nel decotto si utilizzano invece più spesso le radici, e le si fanno bollire per diversi minuti.
Ricetta del decotto di Tarassaco
Ecco le istruzioni passo dopo passo per preparare un ottimo decotto di tarassaco: versa un cucchiaio di radici essiccate (oppure una manciata di radici fresche ben lavate) in un pentolino con acqua. Mettilo sul fuoco e, quando bolle, lascia sobbollire per almeno 10 minuti. Quindi spegni il fuoco e lascia riposare ancora qualche minuto prima di bere (o prima di versare il decotto in un thermos per berlo durante la giornata).
Le radici di Tarassaco contengono tarasserolo, steroli, vitamine, inulina e i sali minerali (calcio, ferro, sodio, fosforo, magnesio, potassio, selenio e zinco): ecco perché il decotto di tarassaco è considerato uno dei rimedi naturali più efficaci per stimolare la funzionalità biliare, depurare fegato e reni dalle tossine e favorire la digestione. Trovi tutte le altre proprietà del tarassaco illustrate qui.
Ricetta dell’infuso di Tarassaco
Per preparare l’infuso di tarassaco puoi utilizzare in un tazza foglie essiccate, oppure fresche e ben lavate. Scalda dell’acqua in un pentolino e prima che inizi a bollire versala nella tazza. Lascia in infusione per quattro o cinque minuti prima di filtrare e gustare la tua tisana detox dalle proprietà diuretiche e drenanti
Se il tuo obiettivo è contrastare il gonfiore addominale e al contempo effettuare un trattamento detox completo, ti consigliamo il tarassaco in forma di estratto secco titolato: è più efficace della semplice tisana (dall’effetto più blando) e lo trovi come ingrediente di integratori per la digestione.
Utile anche in caso dei tipici gonfiori da intolleranza alimentare, l’estratto secco di tarassaco è una delle piante contenute nell’integratore 100% naturale Colonsan Formula Potenziata, che favorisce efficacemente il benessere intestinale e l’eliminazione dei gas. Le piante contenute in Colonsan sono indicate in caso di digestione difficoltosa, bruciori gastrici, spasmi colici, stati infiammatori e fermentativi enterici, gonfiori e dolori intestinali, alternanza dell’alvo, meteorismo.
mauro giusto
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Conciso ma ben spiegato, grazie
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Dott.ssa Federica De Santi
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Ciao Mauro,
ci piace andare diretti al punto! 🙂
Rispondi a Dott.ssa Federica De Santi
giuseppe vecchi
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Si può usare anche se privi di cistifellea? Grazie
Rispondi a giuseppe vecchi
Dott.ssa Federica De Santi
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Buongiorno Giuseppe,
ti chiediamo scusa se non abbiamo risposto subito al tuo messaggio, il sistema non ci aveva segnalato l’arrivo!
Per la nostra esperienza non ci sono problemi. 🙂 Ti consigliamo di parlarne sempre anche con il tuo medico curante 🙂
Rispondi a Dott.ssa Federica De Santi
Samantha
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Quanto posso conservare in frigo infuso o decotto
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Dott.ssa Cristina Bernagozzi
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Buongiorno Samantha, puoi conservare il decotto in frigorifero per non più di un giorno o due. L’ideale è assumerlo sempre appena fatto. 🙂
Rispondi a Dott.ssa Cristina Bernagozzi