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Infiammazione e invecchiamento: li previeni così

Infiammazione e invecchiamento

Qui scopriamo qual è la relazione tra infiammazione e invecchiamento e come fare prevenzione.

Ti capita mai di incontrare persone più o meno giovani rispetto a te e dopo aver scoperto la loro età pensare: “oh, sembra molto più grande”, o al contrario esclamare “Ah, li porti proprio bene!”.

infiammazione e invecchiamento

Invecchiare è qualcosa che riguarda proprio tutti, nessuno escluso, ma non tutti lo facciamo allo stesso modo e nello stesso tempo!. Ci sono persone che invecchiano molto più velocemente. Altre invece che sembrano permanere in uno stato di perenne giovinezza… come Gianni Morandi! 🙂

L’invecchiamento è un processo fisiologico delicato e influenzato da molti fattori. Alcuni fattori sono esterni, come lo stile di vita e l’alimentazione, altri sono interni  e sono definiti dalla medicina biomarkers.

I biomarkers possono agire da soli o insieme, attaccando le cellule del nostro organismo e portandole verso una vera e propria forma di deterioramento. Non è nel loro carattere fare favoritismi: sono capaci di scagliarsi contro lipidi (in particolare quelli delle membrane cellulari), proteine e carboidrati.

Uno di questi è l’infiammazione, fedele alleata dell’invecchiamento. Il rapporto esistente tra infiammazione e invecchiamento viene chiamato inflamming.

L’inflamming: l’infiammazione cronica che fa invecchiare la pelle

L’inflamming nasce dall’unione di due parole: infiammazione e aging. Il termine fu coniato da Claudio Franceschi durante i suoi studi presso l’Università di Bologna.

Normalmente l’infiammazione è un meccanismo di difesa del nostro organismo, attuato nei confronti di agenti patogeni esterni o di eventi traumatici. Una volta fatto fronte al pericolo, l’infiammazione dovrebbe passare rapidamente senza lasciare traccia.

Se questo non avviene, il nostro corpo resta in uno stato di infiammazione cronica, che può causare a cellule e tessuti anche danni importanti.

Acne, dermatiti e psoriasi sono tre esempi di infiammazione cronica a carico della cute. Chi ne soffre sa quanto, oltre a essere antiestetiche, possano causare fastidi come rossore, bruciore, prurito, desquamazione e nei casi più gravi anche dolore.

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L’infiammazione crea danni alla pelle e favorisce l’invecchiamento precoce per tre motivi principali:

  • Stimola la glicazione: un vero e proprio attacco intrapreso dagli zuccheri contro le proteine che costituiscono collagene ed elastina del connettivo;
  • Aumenta lo stress ossidativo: una situazione che espone le nostre cellule all’attacco di agenti ossidanti;
  • Aumenta il sovraccarico di citochine: piccole proteine con la funzione di messaggero. Ognuna di loro contiene un comando specifico per ogni cellula. Messaggi semplici come quello di crescere o di morire;
  • Altera l’equilibrio tra i vari acidi grassi: una situazione tipica dell’invecchiamento;

Come fare? Come controllare allora il cronicizzarsi dei processi infiammatori? Semplice, attraverso l’aiuto dei nutraceutici e ristabilendo il giusto equilibrio tra Omega 3 e Omega 6.

L’equilibrio tra Omega 3 e Omega 6 calma l’infiammazione e rallenta l’invecchiamento

Una dieta bilanciata nel consumo di Omega 3 e un’integrazione diretta di EPA e DHA, è in grado di contrastare l’invecchiamento, non solo cutaneo ma anche cardiovascolare e cerebrale. Un loro consumo adeguato favorisce la produzione di agenti antiossidanti, capaci di contrastare efficacemente lo stress ossidativo prodotto dai radicali liberi e proteggere così le nostre cellule dal loro attacco.

Inoltre gli Omega 3 hanno una potente azione antinfiammatoria. Un loro consumo o una loro integrazione aumenta la biosintesi di resolvine. Le resolvine sono molecole presenti nell’organismo umano capaci di spegnere i processi infiammatori e iniziare un’attività di tipo riparativo. Attualmente molti studi sono impegnati a dimostrarne l’efficacia anche nei confronti di malattie degenerative come la sclerosi multipla1.

Come forse già saprai, in natura esistono due tipi di grassi polinsaturi: gli Omega 6 e gli Omega 3. I primi sono maggiormente presenti negli oli vegetali, mentre i secondi abbondano negli alimenti di origine animale come il pesce. Entrambi sono definiti essenziali perché contribuiscono a mantenere il nostro organismo in uno stato di perfetto benessere.

Purtroppo però il nostro corpo non riesce a sintetizzarli da solo, diventa quindi necessario assumerli attraverso l’alimentazione o attraverso integratori specifici.

La differenza tra i due tipi di acidi grassi è questa: mentre gli Omega 3 sono dotati di una spiccata azione antinfiammatoria, gli Omega 6 no. La proporzione ideale dei due dovrebbe essere tra i 4:1 e i 2:1. Al contrario attualmente, forse anche a causa di abitudini alimentari sbagliate, il rapporto pende drasticamente a favore degli Omega 6. Proprio questo squilibrio tra Omega 6 e gli Omega 3 potrebbe rientrare tra le cause scatenanti dei processi infiammatori di tipo cronico.

Un ottimo integratore di Omega 3 è l’olio di Krill, che contiene naturalmente Omega 3 (EPA e DHA) altamente assimilabili, Colina e Astaxantina. Principi attivi utili, oltre che per tenere sotto controllo il livello dei trigliceridi nel sangue, anche per contrastare le infiammazioni, prevenire l’invecchiamento e la degenerazione cellulare.

E’ preferibile impiegare questo tipo di olio (krill) perché, rispetto agli Omega 3 tradizionali (olio di pesce), apporta EPA e DHA (Omega 3) in forma fosfolipidica, più facilmente e velocemente assimilabile dall’organismo, risultando quindi più efficace.

I nutraceutici: un altro potente alleato nella lotta all’inflamming

Un ruolo importante nei confronti dei processi infiammatori lo giocano anche i nutraceutici, che costituiscono sia una forma di prevenzione che di trattamento dell’infiammazione. I nutraceutici sono i nutrienti contenuti negli alimenti che hanno effetti positivi sul benessere e la salute delle persone. E qui mi torna alla mente quanto diceva Feuerbach “siamo quello che mangiamo“.

Partendo da questo assunto direi che se vogliamo stare bene, dobbiamo assolutamente mangiare bene. Una cattiva alimentazione non tarderà a manifestarsi anche attraverso il nostro aspetto esteriore.

Tra i nutraceutici più comuni troviamo gli antiossidanti, i probiotici e le vitamine. Altre sostanze nutraceutiche di origine naturale sono la curcumina, utilizzata per promuovere il benessere oste-articolare, la bromelina, derivante dall’ananas, che aiuta a contrastare i processi infiammatori e gli isoflavoni del trifoglio rosso. Tanto per citarne alcuni in cui sicuramente ti sarai imbattuto.

In questo caso diventa fondamentale assumerli sotto forma di estratto secco titolato. Questa forma di lavorazione che ne garantisce la costante e certa quantità presente nell’integratore, diventando così una vera e proprio forma di dimostrazione della loro qualità.

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Le piccole abitudini salutari che prevengono l’inflamming e ci rendono più giovani

Altri importanti alleati nella lotta all’inflamming sono:

  1. una regolare attività fisica
  2. la riduzione di fonti esterne di stress
  3. l’eliminazione del fumo.

Secondo uno studio2 pubblicato sull’American journal of respiratory and critical care Medicine, il fumo modifica le nostre risposte immunitarie, rendendo più difficile per il nostro organismo difendersi dai batteri.

Sport e stress invece sono legati: praticare con costanza uno renderà più facile liberarsi dall’altro.

Credo di averti tutto e spero di averti fornito qualche utile consiglio per contrastare i processi infiammatori e conservare la tua pelle giovane ed elastica più a lungo. Se hai dubbi e curiosità non esitare a contattarmi nei commenti.

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Ultimo aggiornamento il: 22/01/2021

Scritto da:

Dott. Damiano Galimberti
Dietologo e Nutrizionista Anti-Aging

il

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BIBLIOGRAFIA

1 Associazione Italiana Sclerosi Multipla Onlus. Sclerosi multipla: le resolvine potrebbero rivelarsi uno strumento di cura.

2 ATSJournals – All AJRCCM Issues – Vol. 179, No. 8 | Apr 15, 2009. Bacteria Challenge in Smoke-exposed Mice Exacerbates Inflammation and Skews the Inflammatory Profile. Gordon J. Gaschler, Marko Skrtic, Caleb C. J. Zavitz, Maria Lindahl, Per-Ola Onnervik, Timothy F. Murphy, Sanjay Sethi, and Martin R. Stämpfli.