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Perché si parla nel sonno?

perché si parla nel sonno

Hai notato che chi ti dorme a fianco ha iniziato a parlare nel sonno? O al contrario ti hanno detto che tu hai iniziato improvvisamente a fare monologhi di notte?

Parlare nel sonno è molto comune nei bambini poiché nell’infanzia il cervello è in forte sviluppo: si instaurano nuove connessioni neurali e questo processo può portare ad una attivazione del cervello anche durante il sonno. Negli adulti, invece, è un evento abbastanza raro. Vediamo come mai si parla nel sonno e cosa fare in merito.

Perché accade: cause principali del sonniloquio

Parlare nel sonno (anche definito sonniloquio) non può essere considerato un vero disturbo del sonno, poiché non comporta conseguenze per la persona, alla peggio è un fastidio per quelli che dormono/vivono con il “chiacchierone”!

Questa manifestazione è un segno che il tuo cervello non è del tutto in modalità stand-by ma viaggia con i pensieri. Di certo non è una recente scoperta, infatti già 2.500 anni fa l’antico filosofo greco Eraclito di Efeso aveva osservato qualcuno parlare nel sonno.

Nonostante il sonniloquio sia una manifestazione nota da tempi antichi, le sue cause non sono ancora del tutto chiare. Sembra essere associato frequentemente ad altri disturbi del sonno come sonnambulismo, bruxismo, incubi, apnee notturne. Inoltre pare ci sia anche una componente genetica, ecco perché all’interno di una famiglia ci possono essere diversi soggetti che parlano nel sonno, mentre in altre nessuno ha questi episodi.

Il sonniloquio si può verificare in qualsiasi fase della notte e non è necessariamente legato ai sogni. I pensieri che vengono formulati possono tramutarsi in discorsi a voce alta che possono avere senso compiuto, oppure essere pezzi di frase.

Questo fenomeno è davvero molto affascinante tuttavia ancora poco studiato. Quello che è emerso dall’osservazione di persone che parlano nel sonno è che molto spesso le parole non sono chiare ma la sintassi sembra rispecchiare quella utilizzata da persone vigili, indice che il cervello in quel momento ha una alta attività nonostante si trovi nella fase di sonno e non di veglia1.

Parlare nel sonno sembra essere un’azione che quasi tutti almeno una volta nella vita hanno fatto. Infatti la prevalenza una tantum è stimata tra il 60% e il 65% circa. Nei bambini capita spesso, circa nel 50% dei soggetti e con maggior frequenza nel primo decennio di vita. Crescendo pare che solo il 5% delle persone abbia la tendenza ha parlare nel sonno abitualmente2-3.

Anche se è un’attività ritenuta innocua per la persona, che non comporta conseguenza per l’organismo, può rappresentare un campanello d’allarme se compare improvvisamente dopo i 25 anni e se il contenuto dei discorsi è violento o molto emotivo4.

Alcune volte può essere associato a stress, mancanza di sonno o a particolari condizioni neurologiche più serie, come ad esempio disturbo post traumatico da stress o demenza.

Altri fattori che possono incidere su questi episodi sono:

  • Consumo di alcol
  • Utilizzo di alcuni farmaci
  • Affaticamento eccessivo durante la giornata
  • Febbre

Purtroppo è molto difficile individuare esattamente la causa del sonniloquio. Di conseguenza non ci sono dei reali metodi clinici utili per controllarlo.

La prima cosa che puoi fare è quella di seguire delle buone abitudini per raggiungere un sonno di qualità. Se anche con questa routine continui a parlare nel sonno e magari noti anche altri disturbi del sonno in concomitanza, è opportuno valutare la situazione con uno specialista del sonno.

Parlare nel sonno: buone abitudini per il buon riposo

Se sei un novizio del parlare nel sonno, forse è perché stai attraversando un periodo di forte stress oppure dormi troppo poco e quel tanto non ti basta per rilassarti completamente.

In questo caso la prima cosa da fare è tenere a bada lo stress e seguire una routine serale rilassante, per cercare di raggiungere un sonno veramente ristoratore.

Per allentare lo stress e la tensione puoi trovare il tuo rituale serale come:

È molto importante anche cercare di mantenere tutti i giorni gli stessi ritmi, quindi coricarsi sempre alla stessa ora e assicurarsi di dormire un numero sufficiente di ore.

Anche l’ambiente in cui si dorme deve essere confortevole, non troppo caldo né troppo freddo e del tutto buio.

Estratti vegetali utili per favorire un sonno ristoratore

Immagino che come la maggior parte delle persone che parlano di notte, tu non te ne sia reso conto ma ti è stato detto da chi dorme con te. Però puoi aver notato ad esempio qualche difficoltà ad addormentarti oppure che il tuo sonno è troppo leggero e quindi non ristoratore.

In questo caso, oltre a seguire le buone abitudini suggerite sopra, puoi aiutarti anche con dei rimedi naturali assunti per via orale. Per esempio puoi utilizzare gli estratti di Tiglio ed Escolzia. Le infiorescenze del Tiglio infatti sono utili per favorire il rilassamento e il sonno, specialmente in situazioni di stress. Anche l’Escolzia è un ottimo abbinamento perché ha proprietà sedative senza avere controindicazioni5.

Puoi trovare queste piante sotto forma di estratti secchi titolati (la miglior forma di lavorazione della pianta che garantisce la presenza del principio attivo) all’interno dell’integratore naturale Serena Notte. La sua formulazione completa contiene anche Valeriana e Luppolo, un mix perfetto per un sonno con i fiocchi.

Serena Notte Integratore

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Ultimo aggiornamento il: 06/04/2023

Scritto da:

Dott.ssa Miriana Fabbri
Biologa

il

Revisionato da:

Dott. Stefano Censani
Biologo e Naturopata

il 06/04/2023

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NOTE E BIBLIOGRAFIA

1Isabelle Arnulf, MD, PhD, Ginevra Uguccioni, PhD, Frederick Gay, MD, PhD, Etienne Baldayrou, MS, Jean-Louis Golmard, MD, Frederique Gayraud, PhD, Alain Devevey, PhD, What Does the Sleeping Brain Say? Syntax and Semantics of Sleep Talking in Healthy Subjects and in Parasomnia Patients, Sleep, Volume 40, Issue 11, November 2017, zsx159, https://doi.org/10.1093/sleep/zsx159

2 Bjorvatn B, Grønli J, Pallesen S. Prevalence of different parasomnias in the general population. Sleep Med. 2010 Dec;11(10):1031-4. doi: 10.1016/j.sleep.2010.07.011. Epub 2010 Nov 18. PMID: 21093361.

3American Academy of Sleep Medicine: Sleep Talking – September 2020 | Reviewed by: Shelley Hershner, MD and Anne M. Morse, DO.

4Challamel MJ. [Sleep talking] Revue Neurologique. 2001 Nov;157(11 Pt 2):S112-4. PMID: 11924020.

5A Rolland, J Fleurentin, M C Lanhers, C Younos, R Misslin, F Mortier, J M Pelt. Behavioural effects of the American traditional plant Eschscholzia californica: sedative and anxiolytic properties. 1991 Jun;57(3):212-6. doi: 10.1055/s-2006-960076.