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Ibisco: proprietà e controindicazioni

ibisco

L’Ibisco (Hibiscus sabdariffa L.) è una bellissima pianta dai fiori rossi conosciuta anche con il nome di Karkadè, red sorrel o rosella, e considerata anche simbolo di bellezza.

La sua origine è incerta, infatti alcuni credono che provenga dall’India o dall’Arabia Saudita mentre secondo l’antropologo George Peter Murdock l’ibisco è stato per la prima volta manipolato dalle popolazioni nere del Sudan già nel 4.000 a. C1.

Attualmente è coltivato nelle aree tropicali e subtropicali del pianeta come l’India, l’Arabia saudita, l’Indonesia, le Filippine, l’Egitto e il Messico.

Le principali molecole attive, responsabili delle sue proprietà benefiche, sono acidi organici, antociani, polisaccaridi mucillaginosi e flavonoidi.

Proprietà ed effetti dell’Ibisco

Il fiore, le foglie e i semi dell’Ibisco sono utilizzati fin dai tempi antichi sia in campo alimentare che cosmetico, per la realizzazione di bevande, trattamenti naturali e profumi.

Già in passato infatti le popolazioni che vivevano nelle aree in cui l’Ibisco cresceva spontaneamente (Nigeria, Egitto, Iran, …), lo utilizzavano come rimedio naturale per la stitichezza, per le infiammazioni e per l’ipertensione2.

Il fiore dell’Ibisco, attualmente, ha proprietà riconosciute ufficialmente anche dal Ministero della Salute. In particolare è ritenuto utile per:

  • la regolarità del transito intestinale;
  • il drenaggio dei liquidi corporei;
  • la regolarità della pressione arteriosa;
  • la sua azione antiossidante;
  • la funzionalità delle vie urinarie.

Inoltre in letteratura sono anche riportati studi sulla sua attività antibatterica, antinfiammatoria e nefroprotettiva, anche se ad oggi non queste azioni non sono ufficialmente riconosciute2.

Regolarità del transito intestinale

La presenza di mucillagini nel fiore di Ibisco conferisce a questa pianta una leggera azione lassativa. Questa proprietà dunque si rivela utile per la regolarità del transito intestinale, specialmente in caso di stipsi.

Le mucillagini una volta che arrivano nell’intestino, a contatto con l’acqua, formano un gel che contribuisce a rendere più morbide le feci e stimolare la progressione di queste lungo l’intestino.

Drenaggio dei liquidi corporei e regolarità della pressione arteriosa

Un’altra proprietà molto interessante di questo fiore è quella di favorire il drenaggio dei liquidi corporei. Quest’azione si rivela molto utile quando c’è un ristagno di liquidi, la comune ritenzione idrica, e in caso di ipertensione lieve (tendenza ad avere la pressione alta).

I principali responsabili di questa azione sembrano essere flavonoidi e antociani3.

Uno studio4 condotto da un centro di ricerca in Messico, area in cui l’Ibisco è consumato abitualmente, ha messo in luce un’azione molto interessante della quercetina (complesso che si trova naturalmente nel fiore). Gli scienziati hanno notato che la quercetina agisce sull’endotelio vascolare causando il rilascio di ossido nitrico. Questo genera di conseguenza un aumento della vasodilatazione renale e viene così favorita la filtrazione. Quindi l’effetto diuretico dell’Ibisco può essere mediato anche dal rilascio di ossido nitrico.

Questa azione, unita all’inibizione degli enzimi di conversione dell’angiotensina (ACE), pare rivelarsi utile per equilibrare la pressione arteriosa5-6.

Un altro aspetto che è emerso dagli approfondimenti su questa pianta è che l’azione diuretica consiste essenzialmente nell’eliminazione di acqua e in piccola parte di sodio senza alterare gli altri elettroliti. Quindi non si verifica né perdita di potassio né di cloro7.

Attività antiossidante

L’attività antiossidante dell’Ibisco è legata principalmente alla presenza di composti chiamati polifenoli, nello specifico alla classe degli antociani8 e all’acido protocatecuico.

Pare che l’attività antiossidante del suo estratto avvenga attraverso più meccanismi d’azione2. Ecco i principali:

  • effetto scavenging (spazzino) nei confronti dei radicali liberi, in particolare quelli dell’ossigeno;
  • inibizione dell’attività della xantina ossidasi, che è un enzima che trasforma la xantina in acido urico. Un’eccessiva attività di questo enzima, in condizioni di stress ossidativo o dieta iperproteica, può generare di conseguenza un eccesso di acido urico;
  • azione protettiva contro il danno ossidativo indotto da varie tipologie di molecole ossidanti;
  • riduzione dell’esaurimento del glutatione e contemporanea promozione della sua sintesi da parte del fegato.

Questa tipologia di attività è particolarmente vantaggiosa quando si vogliono eliminare tossine in eccesso e unita agli altri effetti dell’Ibisco, lo rendono un componente ideale per favorire l’espulsione di liquidi e scorie in eccesso dopo un periodo di accumulo dovuto ai più svariati motivi (es. stile di vita sedentario, dieta sregolata, assunzione di farmaci per lungo periodo, ecc.).

Sei ti interessa scoprire quali sono le migliori erbe drenanti e depurative da abbinare all’Ibisco ti consiglio di leggere questo articolo ;)

Funzionalità delle vie urinarie

I fiori di Ibisco sono utili anche per supportare la funzionalità delle vie urinarie, grazie anche all’effetto di riduzione dell’urea nel siero e della concentrazione di creatinina9.

Sostengono la diuresi, allontanando i liquidi in eccesso. Sono infatti uno degli ingredienti di Diuresan, integratore alimentare 100% naturale a base di estratti vegetali dall’effetto drenante naturale.

integratore drenante

Inoltre i fiori di Ibisco paiono essere utili anche come antisettici10, quindi come protezione da possibili attacchi di batteri.

Gli studiosi del Dipartimento di Biochimica dell’Università di Khon Kean in Tailandia (altra area in cui in consumo di Ibisco è abituale) hanno riscontrato anche un effetto uricosurico11. Ovvero l’assunzione di fiori di Ibisco sottoforma di infuso favoriva l’eliminazione dell’acido urico con le urine.

L’eccesso di acido urico nel sangue fa sì che questo precipiti sotto forma di cristalli, a livello di articolazioni e tessuti connettivi. Questo fenomeno è noto comunemente con il nome di gotta. Questi cristalli però posso depositarsi anche a livello renale dando origine a calcoli renali.

Usi comuni dell’Ibisco

L’uso più comune dell’Ibisco è sotto forma di tè/infuso. La bevanda che si ottiene è comunemente chiamata Karkadé o tè dell’Abissinia ed è caratterizzata da un intenso colore rosso.

Sapevi che in base alle regioni del mondo viene consumato diversamente?

In Europa solitamente si beve caldo, zuccherato e/o con l’aggiunta di limone; in America centrale è una delle bevande fresche più comuni a basso costo; in Africa invece viene servito caldo o freddo in base alle zone mentre in Asia lo consumano freddo (spesso con ghiaccio) e molto addolcito.

Un altro utilizzo di questa pianta è negli integratori alimentari. Può essere sotto forma di polvere, estratto secco o estratto secco titolato. In linea generale, puoi trovarlo come componente in prodotti formulati per:

  • il drenaggio dei liquidi corporei;
  • l’equilibrio della pressione arteriosa;
  • il benessere delle vie urinarie.

Tra le tipologie di lavorazione della pianta che si trovano in commercio, la migliore è senz’altro l’estratto secco titolato. Perché? Ti dà la garanzia della presenza certa e costante del principio attivo. Principio attivo = efficacia!

Puoi trovare i fiori di Ibisco all’interno dell’integratore Diuresan Formula Potenziata, integratore naturale per il drenaggio dei liquidi. Puoi utilizzarlo quando hai bisogno di eliminare liquidi e tossine in eccesso!

Ibisco: controindicazioni

Per quanto riguarda l’assunzione dell’Ibisco non ci sono controindicazioni, rispettando le modalità d’uso consigliate nei prodotti che lo contengono. È da evitare solo in caso di sensibilità personale alla pianta.

Curiosità sull’Ibisco

In una bellissima parte di mondo, Polinesia francese e Tahiti, i fiori di Ibisco vengono utilizzati come simbolo dello stato sentimentale di uomini e donne. In particolare se il fiore è posizionato sul lato destro del capo o sull’orecchio destro indica lo status di impegnato, mentre lo stato “libero” è indicato con il fiore sull’orecchio sinistro. Ne abbiamo una testimonianza anche attraverso i bellissimi quadri di Paul Gauguin.

NOTE E BIBLIOGRAFIA

1Murdock, G. P. 1959. Africa, its peoples and their culture history. McGraw-Hill, New York. 456 pp.

2Inês Da-Costa-Rocha, Bernd Bonnlaender, Hartwig Sievers, Ivo Pischel, Michael Heinrich, Hibiscus sabdariffa L. – A phytochemical and pharmacological review, Food Chemistry, Volume 165, 2014, Pages 424-443, ISSN 0308-8146, https://doi.org/10.1016/j.foodchem.2014.05.002.

3Jiménez-Ferrer E, Alarcón-Alonso J, Aguilar-Rojas A, Zamilpa A, Jiménez-Ferrer C I, Tortoriello J, Herrera-Ruiz M. Diuretic effect of compounds from Hibiscus sabdariffa by modulation of the aldosterone activity. Planta Med. 2012 Dec;78(18):1893-8. doi: 10.1055/s-0032-1327864. Epub 2012 Nov 13. PMID: 23150077.

4Alarcón-Alonso J, Zamilpa A, Aguilar FA, Herrera-Ruiz M, Tortoriello J, Jimenez-Ferrer E. Pharmacological characterization of the diuretic effect of Hibiscus sabdariffa Linn (Malvaceae) extract. J Ethnopharmacol. 2012 Feb 15;139(3):751-6. doi: 10.1016/j.jep.2011.12.005. Epub 2011 Dec 13. PMID: 22178178.

5Bourqui A, Niang EAB, Graz B, Diop EA, Dahaba M, Thiaw I, Soumare K, Valmaggia P, Nogueira RC, Cavin AL, Al-Anbaki M, Seck SM. Hypertension treatment with Combretum micranthum or Hibiscus sabdariffa, as decoction or tablet: a randomized clinical trial. J Hum Hypertens. 2021 Sep;35(9):800-808. doi: 10.1038/s41371-020-00415-1. Epub 2020 Sep 18. PMID: 32948827.

6Serban C, Sahebkar A, Ursoniu S, Andrica F, Banach M. Effect of sour tea (Hibiscus sabdariffa L.) on arterial hypertension: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. J Hypertens. 2015 Jun;33(6):1119-27. doi: 10.1097/HJH.0000000000000585. PMID: 25875025.

7A Herrera-Arellano, S Flores-Romero, M.A Chávez-Soto, J Tortoriello, Effectiveness and tolerability of a standardized extract from Hibiscus sabdariffa in patients with mild to moderate hypertension: a controlled and randomized clinical trial, Phytomedicine,Volume 11, Issue 5, 2004, Pages 375-382, ISSN 0944-7113, https://doi.org/10.1016/j.phymed.2004.04.001.

8Ajiboye TO, Salawu NA, Yakubu MT, Oladiji AT, Akanji MA, Okogun JI. Antioxidant and drug detoxification potentials of Hibiscus sabdariffa anthocyanin extract. Drug Chem Toxicol. 2011 Apr;34(2):109-15. doi: 10.3109/01480545.2010.536767. PMID: 21314460.

9Olatunji LA, Usman TO, Adebayo JO, Olatunji VA. Effects of aqueous extract of Hibiscus sabdariffa on renal Na(+)-K(+)-ATPase and Ca(2+)-Mg(2+)-ATPase activities in Wistar rats. Journal of Chinese Integrative Medicine. 2012 Sep;10(9):1049-1055. PMID: 22979937.

10Chou ST, Lo HY, Li CC, Cheng LC, Chou PC, Lee YC, Ho TY, Hsiang CY. Exploring the effect and mechanism of Hibiscus sabdariffa on urinary tract infection and experimental renal inflammation. J Ethnopharmacol. 2016 Dec 24;194:617-625. doi: 10.1016/j.jep.2016.10.059. Epub 2016 Oct 20. PMID: 27773797.

11Prasongwatana V, Woottisin S, Sriboonlue P, Kukongviriyapan V. Uricosuric effect of Roselle (Hibiscus sabdariffa) in normal and renal-stone former subjects. J Ethnopharmacol. 2008 May 22;117(3):491-5. doi: 10.1016/j.jep.2008.02.036. Epub 2008 Mar 14. PMID: 18423919.